Oggi è il giorno in cui il mio blog si appoggia ai commenti di Bepi. Li ho trovati molto pertinenti e ho pensato di farmi una piccola auto-intervista usando (e spero che non se ne abbia a male) i commenti di Bepi Simoni come se fossero domande.
Nella foto: l’orienteering come ci piace a noialtri… un paio di minuti di pura serenità con Maurizio Giuliani alla fine della gara di Barricata, dopo che nel bosco ci eravamo scannati di sorpassi e controsorpassi, e mancherebbe la foto con Mirko DalBello che fa il paio con questa!
Bepi:
A proposito di comunicazione: Le tue riflessioni sono molto appropriate ed interessanti.
Si sa che la comunicazione non è mai stata un punto forte della F.I.S.O. succede da sempre o quasi – A onor del vero Dario Rappo ci aveva provato, ma poi, per varie vicissitudini, le cose sono andate come sono andate.
Stegal:
E qui mi inserisco subito per dare a Dario quel che è di Dario, visto che è stato lui a tirarmi dentro e a mettere il primo seme della gestione attuale
Bepi:
Se non c’era Stegal in questi ultimi periodi la cosa sarebbe stata davvero grama…
Stegal:
Questa, purtroppo, è stata una mia pecca ed una cosa di cui mi rammarico un po’. Le persone che si sono impegnate a vario titolo sono tante: Bruno Trebbi, Anna Chiandetti, Roberto Moretti, ma anche chi ha fatto colo qualche comparsa sporadica come Marco Rosa o Daniele Ferrari recentemente rientrato, Daniele Pecora, Aaron Gaio, tutti coloro che mandano i pezzi e chiedono “ci dai un’occhiata e poi fanne l’uso che vuoi”. La stagione orientistica è eterna con tanti appuntamenti in Italia e all’estero: nessuno potrebbe seguirla da solo se non facendone il proprio lavoro.
Però la sensazione che tu hai riportato è quella che alla fine arriva dalla viva voce di parecchi orientisti: sembra che Stegal sia il 100% della comunicazione in Fiso, ed è un MIO punto di debolezza se non sono riuscito a far dare a tutto quanto il lavoro dei volontari una impressione diversa. E se da un lato ciò non migliora l’apprezzamento nei confronti degli sforzi di tutti, dall’altro per me medesimo vuol dire essere tirato in mezzo anche quando le comunicazioni non sono mie o, come in un caso recentissimo, quando non dovevo essere io a fornire queste comunicazioni.
Bepi:
Però ci sono da fare alcune considerazioni:
Il sito FISO: organo ufficiale della nostra Federazione è da sempre bistrattato e maltrattato da alcuni ma utilizzato ed apprezzato dai più. Però è un qualcosa di Ufficiale che non può assumersi il compito di organo di stampa sia perché e limitato nella possibilità di inserimento di immagini e/o multimedia o di formattazione ecc. ecc.
Il sito Federale dovrebbe servire, secondo me, a dare delle notizie essenziali, anche scarne, ma Ufficiali.
Stegal:
Condivido la tua impostazione, ti dico come la penso.
Il sito Fiso deve dare notizie con continuità. Notizie dalla Segreteria, dalla Presidenza, dalle Commissioni. Per le gare può effettivamente essere più scarno e meno sbrodoloso (parlo dei pezzi a mia firma).
Però deve (e sottolineo “deve”… “must”!) avere continuità, non deve avere “buchi” insomma. Chi se ne occupa deve (“must”) garantire una linea ed un percorso editoriale costante e sul lungo periodo, come quello che ti vado ad esporre.
Parlo solo per la mia esperienza diretta: la cronaca delle gare.
Si può decidere di impostare il lavoro mettendo (e soprattutto condividendo con tutti i diretti interessati) una soglia di ingresso sul livello delle gare, ad esempio: da regionale in su. O da nazionale in su.
Il fatto è che quando il lavoro è impostato, secondo me si deve (“must”) mantenere quel livello costi quel che costi! Se si decide (ed è quello che condividemmo Dario Rappo ed io 4 anni fa… e fu decisione ponderata e ci chiedemmo se saremmo riusciti a farcela) di contattare tutti gli organizzatori dal regionale in su per avere un riscontro sulle gare, non esiste che ad un certo momento ci siano buchi nei contatti, organizzatori non allertati, ecc. magari perché le gare sono troppe o perché qualcuno pensa che la tal gara avrà 30 iscritti. Tutti devono avere pari dignità.
E’ stata questa la fatica maggiore in questi anni: impostare un piano di lavoro e difenderlo. Per 4 anni. E mi sa che la nostra difesa di quel piano di lavoro è durata pure più del Consiglio Federale… Definire un piano di lavoro sapendo che ci saranno settimane nelle quali potrebbero arrivare 5 o 6 pezzi di gare regionali e magari nel frattempo c’è anche la gara all’estero; ma non è una buona scusa per bucare una gara, se il piano originale prevede un certo tipo di impegno.
Questo è il tipo di lavoro che mi piacerebbe veder valutato dagli orientisti e dal prossimo Consiglio Federale.
E poi io dico sempre questo: Stegal non è la soluzione al problema comunicazione. Stegal è forse la versione 1.1 di un prodotto che deve crescere e migliorare. L’ho detto a tanti e lo dico anche qui: se domani mattina la Fiso mi dice “abbiamo un piano, abbiamo dei giovani di buona volontà che scrivono bene e vogliono crescere e farci crescere, abbiamo la possibilità di aprirci al professionismo, di avere un vero ufficio stampa, di avere una copertura assicurata… grazie ma non abbiamo più bisogno!” io sono solo felice!!! Non tanto perché avrà qualche ora in più per allenarmi, ma perché vedo che la mia Fiso ha fatto un passo avanti, e non uno indietro! A 40 anni per aiutare la Fiso non posso dire “mi alleno vado ai mondiali e vinco”; a 40 anni devo guardarmi in giro e capire chi può prendere il testimone per andare più forte di me!
Un altro esempio. Azimut.
Io non so se Azimut uscirà nel 2008: se uscirà, innanzitutto non dovrà essere un prodotto “perché l’hanno voluto Trebbi&Galletti” ma dovrebbe essere un prodotto di tutta la Fiso. E questo sembra essere il primo problema: come ho detto una volta all’addetto stampa che non ci credeva (poi forse ha visto qualche sbrodolata e ci ha ripensato…), se mi dai 3 giorni liberi io ti scrivo da solo un Azimut di 16 pagine! Poi magari mi stufo e, quando dovrei lavorare per il secondo numero, penso a comporre qualche problema di scacchi. Ha senso?
Il secondo problema è che se potrò offrire un contributo per Azimut sarà quello di aiutare con l’esperienza maturata a disegnare un piano di lavoro che dica cosa ci sarà nel numero 1 e le relative scadenze, cosa ci sarà nel numero 2 e le scadenze, cosa ci sarà nel numero 3 e le “scadenze largo circa”… e quando sarà licenziato il numero 1, deve entrare in cantiere non il numero 2 ma il numero 4… Altrimenti il rischio è quello che esca un numero 1 bellissimo con 15 cartine dei WOC… e basta perché nessuno avrà la forza per impostare e pensare ad un numero 2.
Quindi il mio messaggio è: la forza di un gruppo è quella dei suoi piani di lavoro! Perché ci sono momenti in cui la fatica sale e l’entusiasmo cala, in cui ci sono mille altre cose da fare e cui pensare. In questo caso è il Piano che ti viene incontro (cavoli! Mi sembra di parlare come il protagonista del “grande affare del sassolino” di Grady)
Bepi:
Ora è il tempo dei Blog – sono gratuiti (o quasi se si vogliono associare ad un dominio proprietario) e permettono di scrivere a più mani in maniera chiara e con tutti i fronzoli del caso che, in un organo di stampa, hanno il loro grosso peso.
In Trentino ci stiamo provando e mi pare che la cosa inizi a funzionare (oritrentino.blogspot.com); potrebbe essere uno spunto ed un idea anche a livello Nazionale dopo aver costruito una piccola squadra di redazione pescando tra i vari blogger che, evidentemente di tempo e voglia di scrivere ne hanno. Così ci sarebbe posto per gli apprezzati commenti tecnici di Stefano Zonato, per i risultati di Alessio Tenani e di Emiliano Corona, per le considerazioni di Marco Giovannini, per gli entusiasmanti racconti di Stegal, per le impressioni di Aaron o di Eddy, per le battute dell’O-Team e per tanti altri giornalisti in erba di buona volontà. Insomma un vero giornale on-line senza troppa paura per la censura (ma che non serva per massacrare il lavoro altrui e che sia almeno obiettivo) gestito da un gruppo di Tesserati sotto l’ occhio, non troppo vigile, della F.I.S.O.
Stegal:
Capitolo blog.
Lo vedo come un tipo di lavoro parallelo. Sul blog puoi decidere o meno di parlare di una gara, ed è una scelta. Puoi trovarti senza un commento sul JTT (te lo dico io il commento: una delle gare più belle dell’anno per me, compresi i tracciati!) e non per questo rammaricarti. Puoi trovarti senza una sola riga sul Trofeo delle Regioni e non per questo vedere la cosa come un fatto negativo. Puoi scrivere di tecnica, e magari per la stessa gara avere due commenti distinti e contrastanti.
Puoi, insomma, avere di tutto di più o anche di non avere proprio certi argomenti e nessuno dovrebbe poter eccepire. Perché un blog cosi fatto può avere un andamento (per trattazione degli argomenti, per attenzione, per attendibilità o puntualità) simile alle montagne russe. Cosa che il sito Fiso non si dovrebbe poter permettere… come pure il sito Fiso non può aprirsi alle critiche aperte (in my personal opinion, e questo è uno dei punti di discussione di questi giorni).
Il blog Oritrentino lo guardo tutti i giorni e mi sono già scaricato i pdf con le cartine! Ma se qualcuno ha sorriso per via del fatto che si è passati, ad esempio, dal comunicato stampa sulla due giorni di Pergine all’avviso del JTT senza passare per un commento della due giorni stessa… ha sbagliato, perché un blog può fare questo ed altro: non ha limiti né vincoli. Il sito Fiso non può farlo.
L’introduzione della parola “censura” poi apre tutto uno scenario complicato. Siamo sicuri che l’orienteering italiano sia maturo per uno spazio aperto “non federale ma quasi istituzionale” nel quale potersi esprimere senza troppo pensare alle censure?
Noi siamo maturi? Non ne sono convinto.
Penso ai vari forum aperti e chiusi anche di recente quando le discussioni sono scese sul personale.
Penso al fatto che prima o poi, nella massa degli eventi, ci sarà un Tizio a caso che non parlerà male della gara organizzata da Caio, perché Tizio sa che prima o poi organizzerà una gara alla quale parteciperà Caio…
Penso al fatto che l’orienteering è uno dei pochi sport nei quali, come ho detto mille volte, il commentatore di oggi è l’atleta di domenica prossima, l’accompagnatore tra due settimane, l’organizzatore del mese prossimo, il consigliere del prossimo CF… Come ha scritto Stefano Z. “Come farsi dei nemici parlando di orienteering”: lui ha le spalle grosse e tira dritto per la sua strada senza paura e senza preoccuparsi di urtare o meno la suscettibilità altrui, perché la crescita passa anche attraverso la pulizia delle ruggini.
Il mio giudizio invece (io non ho le spalle così robuste e sono assai più iracondo e suscettibile) è il seguente: “Chi vive in una casa di vetro dovrebbe astenersi dal tirare pietre”. E questo è già di per se un auto-invito che faccio a me stesso ogni volta non dico alla auto-censura ma alla cautela.
Bepi:
Che ne dici? Ci pensiamo?
Stegal:
Mi sembra che il progetto che mi avevi anticipato nel post gara a Rosta sia diventato realtà. Vediamo come vanno le cose con il prossimo Consiglio Federale. Se ci sarà spazio e modo per dare una mano al sito Fiso anche in un modo diverso e più asettico, e contemporaneamente mettere il naso anche in un “Ori-politik”… why not?
Nella foto: l’orienteering come ci piace a noialtri… un paio di minuti di pura serenità con Maurizio Giuliani alla fine della gara di Barricata, dopo che nel bosco ci eravamo scannati di sorpassi e controsorpassi, e mancherebbe la foto con Mirko DalBello che fa il paio con questa!
Bepi:
A proposito di comunicazione: Le tue riflessioni sono molto appropriate ed interessanti.
Si sa che la comunicazione non è mai stata un punto forte della F.I.S.O. succede da sempre o quasi – A onor del vero Dario Rappo ci aveva provato, ma poi, per varie vicissitudini, le cose sono andate come sono andate.
Stegal:
E qui mi inserisco subito per dare a Dario quel che è di Dario, visto che è stato lui a tirarmi dentro e a mettere il primo seme della gestione attuale
Bepi:
Se non c’era Stegal in questi ultimi periodi la cosa sarebbe stata davvero grama…
Stegal:
Questa, purtroppo, è stata una mia pecca ed una cosa di cui mi rammarico un po’. Le persone che si sono impegnate a vario titolo sono tante: Bruno Trebbi, Anna Chiandetti, Roberto Moretti, ma anche chi ha fatto colo qualche comparsa sporadica come Marco Rosa o Daniele Ferrari recentemente rientrato, Daniele Pecora, Aaron Gaio, tutti coloro che mandano i pezzi e chiedono “ci dai un’occhiata e poi fanne l’uso che vuoi”. La stagione orientistica è eterna con tanti appuntamenti in Italia e all’estero: nessuno potrebbe seguirla da solo se non facendone il proprio lavoro.
Però la sensazione che tu hai riportato è quella che alla fine arriva dalla viva voce di parecchi orientisti: sembra che Stegal sia il 100% della comunicazione in Fiso, ed è un MIO punto di debolezza se non sono riuscito a far dare a tutto quanto il lavoro dei volontari una impressione diversa. E se da un lato ciò non migliora l’apprezzamento nei confronti degli sforzi di tutti, dall’altro per me medesimo vuol dire essere tirato in mezzo anche quando le comunicazioni non sono mie o, come in un caso recentissimo, quando non dovevo essere io a fornire queste comunicazioni.
Bepi:
Però ci sono da fare alcune considerazioni:
Il sito FISO: organo ufficiale della nostra Federazione è da sempre bistrattato e maltrattato da alcuni ma utilizzato ed apprezzato dai più. Però è un qualcosa di Ufficiale che non può assumersi il compito di organo di stampa sia perché e limitato nella possibilità di inserimento di immagini e/o multimedia o di formattazione ecc. ecc.
Il sito Federale dovrebbe servire, secondo me, a dare delle notizie essenziali, anche scarne, ma Ufficiali.
Stegal:
Condivido la tua impostazione, ti dico come la penso.
Il sito Fiso deve dare notizie con continuità. Notizie dalla Segreteria, dalla Presidenza, dalle Commissioni. Per le gare può effettivamente essere più scarno e meno sbrodoloso (parlo dei pezzi a mia firma).
Però deve (e sottolineo “deve”… “must”!) avere continuità, non deve avere “buchi” insomma. Chi se ne occupa deve (“must”) garantire una linea ed un percorso editoriale costante e sul lungo periodo, come quello che ti vado ad esporre.
Parlo solo per la mia esperienza diretta: la cronaca delle gare.
Si può decidere di impostare il lavoro mettendo (e soprattutto condividendo con tutti i diretti interessati) una soglia di ingresso sul livello delle gare, ad esempio: da regionale in su. O da nazionale in su.
Il fatto è che quando il lavoro è impostato, secondo me si deve (“must”) mantenere quel livello costi quel che costi! Se si decide (ed è quello che condividemmo Dario Rappo ed io 4 anni fa… e fu decisione ponderata e ci chiedemmo se saremmo riusciti a farcela) di contattare tutti gli organizzatori dal regionale in su per avere un riscontro sulle gare, non esiste che ad un certo momento ci siano buchi nei contatti, organizzatori non allertati, ecc. magari perché le gare sono troppe o perché qualcuno pensa che la tal gara avrà 30 iscritti. Tutti devono avere pari dignità.
E’ stata questa la fatica maggiore in questi anni: impostare un piano di lavoro e difenderlo. Per 4 anni. E mi sa che la nostra difesa di quel piano di lavoro è durata pure più del Consiglio Federale… Definire un piano di lavoro sapendo che ci saranno settimane nelle quali potrebbero arrivare 5 o 6 pezzi di gare regionali e magari nel frattempo c’è anche la gara all’estero; ma non è una buona scusa per bucare una gara, se il piano originale prevede un certo tipo di impegno.
Questo è il tipo di lavoro che mi piacerebbe veder valutato dagli orientisti e dal prossimo Consiglio Federale.
E poi io dico sempre questo: Stegal non è la soluzione al problema comunicazione. Stegal è forse la versione 1.1 di un prodotto che deve crescere e migliorare. L’ho detto a tanti e lo dico anche qui: se domani mattina la Fiso mi dice “abbiamo un piano, abbiamo dei giovani di buona volontà che scrivono bene e vogliono crescere e farci crescere, abbiamo la possibilità di aprirci al professionismo, di avere un vero ufficio stampa, di avere una copertura assicurata… grazie ma non abbiamo più bisogno!” io sono solo felice!!! Non tanto perché avrà qualche ora in più per allenarmi, ma perché vedo che la mia Fiso ha fatto un passo avanti, e non uno indietro! A 40 anni per aiutare la Fiso non posso dire “mi alleno vado ai mondiali e vinco”; a 40 anni devo guardarmi in giro e capire chi può prendere il testimone per andare più forte di me!
Un altro esempio. Azimut.
Io non so se Azimut uscirà nel 2008: se uscirà, innanzitutto non dovrà essere un prodotto “perché l’hanno voluto Trebbi&Galletti” ma dovrebbe essere un prodotto di tutta la Fiso. E questo sembra essere il primo problema: come ho detto una volta all’addetto stampa che non ci credeva (poi forse ha visto qualche sbrodolata e ci ha ripensato…), se mi dai 3 giorni liberi io ti scrivo da solo un Azimut di 16 pagine! Poi magari mi stufo e, quando dovrei lavorare per il secondo numero, penso a comporre qualche problema di scacchi. Ha senso?
Il secondo problema è che se potrò offrire un contributo per Azimut sarà quello di aiutare con l’esperienza maturata a disegnare un piano di lavoro che dica cosa ci sarà nel numero 1 e le relative scadenze, cosa ci sarà nel numero 2 e le scadenze, cosa ci sarà nel numero 3 e le “scadenze largo circa”… e quando sarà licenziato il numero 1, deve entrare in cantiere non il numero 2 ma il numero 4… Altrimenti il rischio è quello che esca un numero 1 bellissimo con 15 cartine dei WOC… e basta perché nessuno avrà la forza per impostare e pensare ad un numero 2.
Quindi il mio messaggio è: la forza di un gruppo è quella dei suoi piani di lavoro! Perché ci sono momenti in cui la fatica sale e l’entusiasmo cala, in cui ci sono mille altre cose da fare e cui pensare. In questo caso è il Piano che ti viene incontro (cavoli! Mi sembra di parlare come il protagonista del “grande affare del sassolino” di Grady)
Bepi:
Ora è il tempo dei Blog – sono gratuiti (o quasi se si vogliono associare ad un dominio proprietario) e permettono di scrivere a più mani in maniera chiara e con tutti i fronzoli del caso che, in un organo di stampa, hanno il loro grosso peso.
In Trentino ci stiamo provando e mi pare che la cosa inizi a funzionare (oritrentino.blogspot.com); potrebbe essere uno spunto ed un idea anche a livello Nazionale dopo aver costruito una piccola squadra di redazione pescando tra i vari blogger che, evidentemente di tempo e voglia di scrivere ne hanno. Così ci sarebbe posto per gli apprezzati commenti tecnici di Stefano Zonato, per i risultati di Alessio Tenani e di Emiliano Corona, per le considerazioni di Marco Giovannini, per gli entusiasmanti racconti di Stegal, per le impressioni di Aaron o di Eddy, per le battute dell’O-Team e per tanti altri giornalisti in erba di buona volontà. Insomma un vero giornale on-line senza troppa paura per la censura (ma che non serva per massacrare il lavoro altrui e che sia almeno obiettivo) gestito da un gruppo di Tesserati sotto l’ occhio, non troppo vigile, della F.I.S.O.
Stegal:
Capitolo blog.
Lo vedo come un tipo di lavoro parallelo. Sul blog puoi decidere o meno di parlare di una gara, ed è una scelta. Puoi trovarti senza un commento sul JTT (te lo dico io il commento: una delle gare più belle dell’anno per me, compresi i tracciati!) e non per questo rammaricarti. Puoi trovarti senza una sola riga sul Trofeo delle Regioni e non per questo vedere la cosa come un fatto negativo. Puoi scrivere di tecnica, e magari per la stessa gara avere due commenti distinti e contrastanti.
Puoi, insomma, avere di tutto di più o anche di non avere proprio certi argomenti e nessuno dovrebbe poter eccepire. Perché un blog cosi fatto può avere un andamento (per trattazione degli argomenti, per attenzione, per attendibilità o puntualità) simile alle montagne russe. Cosa che il sito Fiso non si dovrebbe poter permettere… come pure il sito Fiso non può aprirsi alle critiche aperte (in my personal opinion, e questo è uno dei punti di discussione di questi giorni).
Il blog Oritrentino lo guardo tutti i giorni e mi sono già scaricato i pdf con le cartine! Ma se qualcuno ha sorriso per via del fatto che si è passati, ad esempio, dal comunicato stampa sulla due giorni di Pergine all’avviso del JTT senza passare per un commento della due giorni stessa… ha sbagliato, perché un blog può fare questo ed altro: non ha limiti né vincoli. Il sito Fiso non può farlo.
L’introduzione della parola “censura” poi apre tutto uno scenario complicato. Siamo sicuri che l’orienteering italiano sia maturo per uno spazio aperto “non federale ma quasi istituzionale” nel quale potersi esprimere senza troppo pensare alle censure?
Noi siamo maturi? Non ne sono convinto.
Penso ai vari forum aperti e chiusi anche di recente quando le discussioni sono scese sul personale.
Penso al fatto che prima o poi, nella massa degli eventi, ci sarà un Tizio a caso che non parlerà male della gara organizzata da Caio, perché Tizio sa che prima o poi organizzerà una gara alla quale parteciperà Caio…
Penso al fatto che l’orienteering è uno dei pochi sport nei quali, come ho detto mille volte, il commentatore di oggi è l’atleta di domenica prossima, l’accompagnatore tra due settimane, l’organizzatore del mese prossimo, il consigliere del prossimo CF… Come ha scritto Stefano Z. “Come farsi dei nemici parlando di orienteering”: lui ha le spalle grosse e tira dritto per la sua strada senza paura e senza preoccuparsi di urtare o meno la suscettibilità altrui, perché la crescita passa anche attraverso la pulizia delle ruggini.
Il mio giudizio invece (io non ho le spalle così robuste e sono assai più iracondo e suscettibile) è il seguente: “Chi vive in una casa di vetro dovrebbe astenersi dal tirare pietre”. E questo è già di per se un auto-invito che faccio a me stesso ogni volta non dico alla auto-censura ma alla cautela.
Bepi:
Che ne dici? Ci pensiamo?
Stegal:
Mi sembra che il progetto che mi avevi anticipato nel post gara a Rosta sia diventato realtà. Vediamo come vanno le cose con il prossimo Consiglio Federale. Se ci sarà spazio e modo per dare una mano al sito Fiso anche in un modo diverso e più asettico, e contemporaneamente mettere il naso anche in un “Ori-politik”… why not?
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