Garette estive. Capitolo 8: Gei-Ti-Ti
E il capitolo 7, dirà qualcuno? Il capitolo 7 deve aspettare,
perché l’attualità freme e bisogna stare sul pezzo, come disse Jenna (che non è
né l’orientista piemontese né quell’altra che conoscono tutti…). Parlo di
“qualcuno” e non dei soliti due lettori che cito sempre, perché mai come questa
volta, salendo al ritrovo alla colonia di Passo Vezzena, così tanti orientisti
mi hanno detto di aver sbirciato le cartine dell’O-Ringen pubblicate sul blog!
Aaaahhh… allora qualcuno che legge c’è ancora! Fatevi vivi ogni tanto! Che poi…
basta pubblicare roba sulla Svezia, ed ecco che gli orientisti compaiono a
frotte. Manco avessi pubblicato la foto di qualche stangona bionda del posto.
Ma si sa che gli orientisti, almeno quelli della categoria maschile, aprirebbero
la paginona centrale di Playboy solo per vedere se per qualche errore
tipografico è stata stampata la carta di Millegrobbe in formato A3.
Per la precisione, tutti gli amici che mi hanno detto di aver
letto il blog li ho incontrati mentre io scendevo dalla colonia di Passo
Vezzena, verso il parcheggio del passo. Perché sono stato il primo a ritirare
la busta in segreteria, e perché non volevo perdere l’occasione di fare una
foto come questa:
(brutta giornata, isn’t it?)
E’ proprio vero che non ci sono più i JTT di una volta. Qualcuno
un giorno dovrebbe raccontare ai ragazzini ed alle ragazzine delle categorie
under-12, under-14 e … ma si dai!... a tutti gli under-20, che tredici edizioni
fa, e poi anche 12, 11, 10 e 9 edizioni fa, il JTT era una gara per autentici
masochisti. Per la serie “la fortuna è cieca ma la sfiga il JTT lo vede
benissimo”, tutte le prime edizioni del JTT si sono disputate in condizioni
climatiche praticamente da inverno finlandese (citazione inserita al solo scopo
di far alzare la pressione a Zonori): il JTT poteva essere a luglio, ad
ottobre, il 15 di agosto… ma c’era da scommettere che l’antici-coso, la
Corrente del Golfo, le isobare, le isocore e El Nino avrebbero complottato per
scaraventare sul JTT tonnellate di acqua, di nevischio, di grandine! “JTT” per
anni ha significato innanzitutto prendersi una botta di freddo mai vista. Poi
deve essere intervenuto il mio vecchio amico Roberto Barbiero, che fa le
previsioni del tempo sul TG3 regionale trentino, e le cose si sono sistemate. Ed
anche la tredicesima edizione del JTT è andata in scena con un meteo
azzeccatissimo: nubifragio alla partenza da Milano sabato mattina, pioggia e
nuvole basse all’arrivo a Folgaria sabato pomeriggio, nemmeno una nuvola nel
cielo color blu pantone al mattino della domenica. Così si fa, Roberto!
Viste le premesse meteo, c’era da scommettere che sarebbe venuta
fuori una bella gara, e così (almeno per me) è stato: faticosa ma divertente,
da ultime posizioni in classifica ma “sempre meglio che stare sul divano a
vegetare”. Dopo aver letto che la partenza era a 30 minuti al passo con un
centinaio di metri di dislivello da fare, avevo anticipato agli amici che
saremo partiti dalla zona della Baita del Neff (ristorante da visitare sia per
la qualità del cibo, canederli sul letto di verze in primis, che per il
panorama con vista su Marzola, Bondone, Brenta, eccetera). Così è stato: siamo
partiti proprio dietro la baita, sulla salitella del sentiero “sulle tracce
dell’orso” che ormai conosco quasi come le mie tasche fino a Luserna…
(due settimane prima, sullo stesso sentiero avevo trovato questa
lanterna sperduta da chissà quale allenamento del Comitato Trentino…)
Le gambe, incredibilmente, non sembrano risentire della
pendenza fatta per arrivare in partenza, e quindi riesco a trotterellare in
salita quel poco che basta per finire drammaticamente lungo già al primo punto.
A quel punto l’amico Andrea Fedel mi raccatta, nel senso che io raccatto lui
che era partito due minuti prima ma lui raccatta me che sennò sono ancora là a
cercare, e bene o male arrivo a capo delle prime lanterne nella zona delle
malghe piene di marmotte, di mucche e di boàsse (per chi non sapesse cosa sono,
non state a chiedere: sappiate che sono marroni, larghe come una pizza e
portano fortuna… ed io di fortuna ne ho portata a casa tanta!). Seconda
cappellata di giornata alla 5: confondo la canaletta a forma di “M” con quella a
forma di “W”, vado in confusione con il doppio WM dell’Arsenal, il “modulo di
Beckenbauer” della Germania Ovest del ’74 ed e alla fine la trovo perché vedo
gli Elite (Daves e Miori) che la trovano e scappano via come lepri.
Da lì fino alla otto alla sette e mezzo è corsa pura,
ma a metà strada tra la 7 e la 8 l’erta delle malghe richiede il suo prezzo
ed i miei polmoni non riescono a reperire l’ossigeno di cui avrebbero bisogno,
nemmeno andandolo a cercare a Caldonazzo! Nel loop 8-11 al torpedone-Stegal si
uniscono Attilio e Corrado Arduini, che non mi seminano nemmeno troppo nella
lunga strada verso la 12 (anzi, ci arrivo prima io tagliando per i pratoni). A
questo punto le energie cominciano ad essere al lumicino e la mia gara diventa
una specie di esposizione museale “guarda un po’ chi mi sta superando adesso:
alla 13 Padovan e Isma, alla 14 Casagrande, Arduini e Segatta…
Alla 15 qualcuno vive il “Raus moment” di giornata: il gruppone va
verso il punto passando attorno
al verde privato in senso orario. Io, che mi sto staccando perché non corro,
giro in senso antiorario perché vedo un nastro arancione (recinto?) sul bordo
della linea continua nera che dalla strada porta al verde privato e non voglio
mettermi a scavalcare recinti in prossimità di una casa. Giro l’angolo della
casa e vedo i sassi ed il mio punto, e poi a sinistra una massa di concorrenti
che punzonano un altro punto… (l’avvallamento con linea ausiliaria, ad
Ovest-sud-ovest del mio punto). Nel giro di qualche secondo arriva anche
the-original-blond-princess of Primiero, al secolo Cristina Grabar, che aveva
un altro punto ancora in uno degli avvallamenti più a Nord.
Passata la Rause-falle
(questa la capisce solo chi conosce la Streif … vabbé, ok, è la Mausefalle, la
trappola per topi della discesa libera di Kitzbuehl), basta trascinare la
carcassa verso l’arrivo, correndo dietro a Cristina.
So che quello che sto per dire farà saltare sulla sedia più di
qualcuno, soprattutto coloro che lo scherzetto della 15 lo hanno vissuto sulla
propria pelle: io a questo JTT mi sono divertito! Potrei persino azzardarmi a
scrivere su Facebook (ma non lo farò) ad un amico ex orientista italiano che adesso fa solo
il trail-O per la Slovenia “ti ho mai detto di quella volta che ho battuto Casagrande
e Arduini al JTT?”. Non lo farò perché non è la stessa cosa che dire “ti ho
raccontato di quella volta che ho battuto Carbone e Etter all’O-Ringen?”, sia perché
sono orgoglioso della mia gara all’O-Ringen nella quale ho battuto due simili
mostri sacri, sia perchè la classifica del JTT resterà nella mia testa sempre quella
dei tempi, non delle Punzonature Errate… ed io i vari Enric-hi (Casagrande ed
Isma), Fabio (Padovan) e Massimo (Lazzeri) non li vedo nemmeno con il binocolo.
Però tutto sommato a me la gara è piaciuta. Il contorno della compagnia, del meteo e del panorama tutto attorno, il terreno di gara ed il
percorso sono valsi il prezzo e la fatica del viaggio. Niente male questa idea
del JTT che, un giorno, germogliò nella testa di qualche illuminato (posso
azzardarmi a dire Andrea Rinaldi?) come scommessa per coinvolgere i suoi
ragazzi e le sue ragazze in una organizzazione ruolo-by-ruolo. E che dopo 13
anni, un periodo di tempi nel quale saranno caduti 5 governi, può dirsi un
esperimento perfettamente portato a conclusione e che continua a sfornare gare
che vale la pena di andare a fare, anche nel ruolo di impiegato panzottello da
ultime posizioni della classifica.
3 Comments:
Io non c'ero e posso giudicare solo a tavolino, però posso dire i percorsi non erano affatto male (ho visto anche quello di Augusto C. dell'H55). A volte sono validi anche se transitano molto sul giallo, se il tracciatore ci sa fare. Tolta l'ultima parte (corsa pura in salita) direi che potevano essere anche divertenti. L'unica cosa che non mi spiego è 'sta mania in voga in provincia di Trento di piazzare trabocchetti. Una volta si tratta di un insignificante muretto invalicabile, una volta di un tratto di strada proibito, un'altra di una voragine stretta e profonda, questa volta di quattro lanterne a distanza ravvicinata con oggetti simili, due delle quali (a quanto mi si dice) neanche utilizzate in gara. Io non penso che il tracciatore si autogratifichi nel vedere così tanti PM in classifica, quindi continuo a non capire.
A 'Ste! Prima di fare paragoni con gli inverni finnici, vieni a fare un salto nel Kainuu, diciamo nel periodo dicembre-gennaio, dove neanche con la fluorite grado 8 gli sci si schiodano, e dove (con -38) i pesci appena stanati dal lago sotto uno strato ghiacciato di 70 cm si surgelano all'istante.
So quello che dico... :-)
http://www.fiso.it/ris_gara_lista.php?gara=2005162&cat=M35
Io c'ero, ed era agosto!
A 'Ste! Bussolotto-Bastareaud centro e Michalak apertura dal primo minuto! Speriamo bene! Com'è che non c'eri a Barricata?
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