Stegal67 Blog

Sunday, March 13, 2016

MI-PA 2016: … and the Oscars go to…


Dovrei riprendere il filo del discorso della gara di domenica scorsa a Casorate Sempione prima che il fine settimana della Coppa Italia prossima ventura abbia il sopravvento: una gara, quella di Casorate, bella e ben studiata, fatta proprio come piacciono a me le gare middle (tanti punti, tanti rimbalzi da una parte all’altra) e che infatti ha avuto per me un esito che seppur non brillante nella classifica (ma non poteva esserlo) mi ha visto arrivare a ridosso di amici che di solito mi tirano giù a manciate i quarti d’ora di distacco.

Tuttavia la conclusione, sabato 12, della MiPa 2016 mi obbliga ad una digressione su quella che ancora una volta è stato il fiore all’occhiello delle organizzazioni dell’Unione Lombarda Milano nel calendario regionale. Undicesima edizione, ed hai voglia ad andare a portare l’orienteering per l’11esima volta di fila al Monte Stella, al Parco Forlanini e al Parco Lambro. Ancora una volta numeri di difficile gestione, persino da parte di organizzazioni più collaudate: i quasi 350 del Monte Stella, i 299 del Forlanini e – a conti ancora non conclusi – i 250 del Parco Lambro dove abbiamo avuto, e non sarà l’ultima volta spero, un percorso dedicato ai disabili.

In mezzo a questi numeri voglio inserire il mio ringraziamento a tutti gli insegnanti che portano i propri ragazzi a provare questo sport; devo dire che, dopo qualche anno che vedo gli stessi ragazzi, vedo dei sensibili miglioramenti che mi farebbero dire che il tale o la talaltra non sfigurerebbero proprio nemmeno a livello regionale, se potessero prendere un po’ più di dimestichezza con le carte boschive. Poi il ringraziamento a quei genitori che approfittano della MiPa per far conoscere i polmoni verdi di Milano ai propri bambini… Premio Oscar per la fantasia a quei genitori che hanno “regalato” la caccia al tesoro del Parco Lambro per il compleanno di uno dei figli ed hanno preso il via con cartina, cane al guinzaglio e frigobar per il rinfresco di metà percorso! Un ringraziamento anche agli agonisti, che vengono alla MiPa per accompagnare i figli (nella speranza che un giorno vogliano calcare le orme dei genitori) o per allenarsi su percorsi che non saranno proprio calibrati secondo il manuale del perfetto tracciatore, ma che sono facilmente raggiungibili e che offrono l’occasione per una sgambata senza troppi rimpianti e senza troppe angustie.

Anche se la MiPa non è una manifestazione per agonisti, dedicata a chi questo sport lo fa tutte e domeniche e torna a casa onusto di medaglie e di gloria (anche al Parco Lambro c’erano parecchie medaglie nazionali, e non solo nella C.O., più varie Coppe Italia e medaglie internazionali), chi traccia i percorsi cerca sempre – non sempre riuscendoci - di trovare un modo per rendere la prova appetibile per chi vuole allenarsi e testare, magari, la prossima sprint di Coppa Italia. Uno dei vanti della MiPa è che non abbiamo mai, a mia memoria (ho saltato mezza edizione per problemi personali), riutilizzato alcun percorso di quelli predisposti negli anni precedenti: anche se i ragazzi delle scuole non se ne accorgerebbero, per gli Agonisti non sarebbe un buon biglietto da visita, e poi anche chi traccia ha voglia di provare a testare se per l’undicesimo anno di fila la vecchia teoria “prendiamo la mappa e pensiamo: se io fossi un Agonista, dove mi piacerebbe essere mandato a gareggiare?” può ancora funzionare.

Nel novembre di quest’anno, chi traccia si è accorto improvvisamente che cacciare una lanterna su ogni cima di cocuzzolo, di collina, di montagnetta a mo’ di guanto di sfida come se stessimo gareggiando alla ELS 2900 poteva diventare un po’ noioso, ma che le collinette e le montagnole possono essere ugualmente efficaci se si vuole lasciare all’orientista la possibilità di scegliere tra l’attacco frontale, il giro largo della cima o uno più stretto… e fu così che nacque il percorso Agonisti al Monte Stella di San Siro:
(primo giro con il super-trattone "dimensione Rocco" da nord a sud...
e quello "dimensione normale" da ovest a est)
(secondo giro con il super-trattone da est a ovest)

 Ovviamente alla Montagnetta è facile anche realizzare il giro cosiddetto “Corto”: resta proprio ai piedi della collina senza bisogno di fare un metro di salita. Per questo motivo, il Premio Oscar “barcollo ma non mollo” va a tre ragazzini del percorso corto i quali, a furia di seguire gli altri più grandicelli senza alcuna voglia di guardare la mappa (ma ‘sti ragazzini di oggi non giocano più con le mappe dei pirati?), sono saliti dalla base del colle fino in cima non una volta (da sud-ovest, la prima volta, dopo aver praticamente completato il percorso), non due volte (da nord-ovest, la seconda volta) ma TRE VOLTE (da nord-est, la terza volta) condendo il terzo arrivo con un celebre scambio di battute “Eccola! L’ho trovata! MA NO!!! Siamo di nuovo arrivati in cima alla collina!!! C’è sempre qui il tizio vestito di rosso!!!” (il tizio in questione sono io…). Cioè: non è il fatto di esserti sciroppato tre salite dalla base alla cima, come nemmeno quelli del King of the Hill, a dirti che stai facendo una assurdità, ma il fatto che ogni volta lì hai trovato uno vestito come il Gabibbo???


Al Parco Forlanini di salite non ce ne è nemmeno l’ombra. Per questo motivo, dopo aver messo le lanterne da una parte e dall’altra di tutti gli ostacoli naturali e non che puoi trovare, dopo aver convinto Dario G. (che ci mette i soldi) a stampare percorsi con cambio cartina = consuma toner, cosa altro ci si può inventare??


Presto detto: arriva Rusky e in quattro e quattr’otto mette giù il Labirint-O a metà percorso, una cosetta di 45x26 metri realizzata nel giro di un’ora sotto il sole del mattino di Milano. Il Labirint-O era sul percorso degli Agonisti ma anche sul percorso “Lungo”, ed ha messo in difficoltà soprattutto… gli Agonisti!!! Infatti, a noi che guardavamo da fuori, è sembrato palese che gli Agonisti cercavano di orientarsi guardando la mappa (e sbagliando spesso traiettoria), mentre i ragazzi del Lungo davano una occhiata alle fettucce e sembrava quasi di vederli identificare la traiettoria migliore per poi buttarsi dentro a capofitto! Tutti potenziali campioni di Snake! Tra coloro che nel Labirint-O ci hanno perso la bussola e la trebisonda, potrei citare… no, lasciamo perdere!

(primo giro)

(secondo giro)
Premio Oscar per la sicumera al professore che si è cimentato sul Lungo e che, una volta al traguardo, ha esclamato “Questo percorso non mi è sembrato davvero Lungo! E comunque la carta è sbagliata!”. Chiestagli una spiegazione, ha tranquillamente esclamato che dall’ultimo punto, era arrivato a memoria al traguardo, e non al doppio cerchio riportato in mappa “perché so benissimo che il traguardo è sempre stato qui dove sono arrivato adesso”. Ovviamente se ne era ben guardato dal leggere il comunicato gara che parlava di un cambio carta…

Chi traccia la MiPa se ne guarda bene dal definirsi “tracciatore”, perché occorre aver fatto corsi, tirocinio, esami, aver letto almeno tre volte di cui una all’incontrario il libro di Zonato e essere andato in pellegrinaggio a Grumolo delle Abbadesse a ricevere la sacra benedizione di Colui che è stato sul Tettodel Mondo…). Tuttavia chi traccia, dopo essersi visto rifiutare dal Comitato Regionale la proposta di un campionato regionale sprint al Parco delle Cave, avrebbe ancora tra i suoi sogni quello di poter tracciare un giorno una gara long al Parco Nord o al Parco di Monza. Questo sogno della gara Long ha cozzato di brutto contro la scala 1:5000 (o giù di lì… pare sia 1:5500) del Parco Lambro, ma il desidero di provarci ha fatto tirare fuori un percorso sviluppato su 7,5 km, senza cambio cartina, per la terza tappa della MiPa. Questa cosina qui, che io stesso da seduto faccio fatica a seguirne lo sviluppo della sequenza dei punti!

Con il senno di poi, dopo la partenza trabocchetto (qual è la scelta giusta secondo voi?) e la seconda tratta lunga proprio dopo la zona sprint, non c’era alcun bisogno di tirare una terza tratta lunga per ributtare di nuovo gli Agonisti dall’altra parte del parco. La distanza ha impegnato gli Agonisti, il caldo ci ha messo il suo… e questo spiega gli improperi di chi Premio Oscar per averci comunque provato a due terzi di percorso non ne aveva proprio più: “Basta! Ardo!”. O forse non erano due parole ma una sola? La sfida Long, comunque, era stata annunciata su Facebook e più volte ribadita ai ritrovi delle gare lombarde…

Ora la MiPa “pare” vada in vacanza fino all’anno prossimo, anche se sta già germogliando il progetto di dedicare una puntata speciale al Parco Forlanini ai ragazzi ed alle ragazze del percorso Disabili, ai quali far provare anche qualche piazzola di Trail-O.

D’altra parte le emozioni di questa MiPa 2016 sono ancora in circolo, quindi perché lasciarle svanire come deboli Petzl nella notte? Forse c’è ancora spazio per un piccolo sforzo, che possa regalare a questi ragazzi una bella giornata di vita.

2 Comments:

At 9:40 AM, Blogger Unknown said...

Domanda che non c'entra un tasso (d'interesse o Torquato, a scelta): quale clan rappresenta il tartan riportato sui colletti e sui fianchi delle maglie scozzesi?

 
At 12:00 PM, Blogger Stefano said...

https://www.tartanregister.gov.uk/tartanDetails.aspx?ref=3743

 

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