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Sunday, December 12, 2021

Calendario dell'Avvento - giorno 12 - Milano nei Parchi

Questa puntata me la gioco in casa. Milano nei Parchi. La creatura nata dal nulla e che tra poco sarà abbastanza grande per guidare l’auto da sola e votare alle elezioni (visto che il volantino recita che siamo alla sedicesima edizione). Ho visto in differita lo streaming della riunione del Comitato Regionale Lombardo tenutasi qualche sera fa, e devo ammettere che provo una certa emozione ed un po’ di orgoglio nel sentire che ormai l’accezione “Milano nei parchi” fa parte del lessico degli orientisti.

Milano nei Parchi 2021\2022 nasce il pomeriggio della gara di Cernusco sul Naviglio, quando Dario ed io (e poi Lucia) ci troviamo al Parco Lambro per una manifestazione multisport nella quale è stato inserito anche l’orienteering. Il lockdown ha sicuramente cambiato molte delle nostre ambizioni ed abitudini, ma è proprio lì in mezzo a famiglie che vogliono capire qualcosa di più di quello strano gioco, ragazzini che coinvolgono i genitori, genitori che portano i bambini, abituali frequentatori del parco che non hanno mai avuto una mappa così dettagliata del loro abituale percorso di passeggio, che ci viene l’idea di ripartire.

E ripartire subito, finché siamo “caldi” e ancora emozionati per il successo della manifestazione. Ri-nasce così dalle ceneri Milano nei parchi, con una organizzazione ormai collaudata ma se possibile ridotta ancora di più all’osso. La ricetta è sempre quella:

·       l’offerta è sempre quella di 4 percorsi di orienteering di varie difficoltà e lunghezze

·       il tracciatore (che non ha titoli per tracciare nemmeno una riga sulla parete della cucina) si impegna a mettere nel percorso qualche ingrediente che possa sembrare appena un po’ sfidante, che possa apparire challenging ma non troppo a chi in fondo è poso più che esordiente, e che possa far dire agli agonisti che un paio di ore del loro tempo non sono state spese del tutto invano anche se in fondi si tratta di un parco cittadino (al Monte Stella potrei anche disegnare un percorso che fa fare 10 volte su e giù dalla cima, ma sarei io il primo a non divertirmi)

·       la carta di gara ve la fate andare bene stampata sul classico A4 della fotocopiatrice a colori: non abbiamo la possibilità di usare pretex o altri supporti tecnologici. Se il percorso è risultato troppo corto, rimettetevi in fila e provatene un altro (il grande Luca Faini ha fatto due percorsi al Forlanini, vincendo probabilmente entrambe le classifiche, ma il record è di una ragazza russa che alcuni anni fa al Parco delle Cave ha vinto Medio e Lungo e alla fine ha provato anche il percorso Agonisti)

·       i percorsi utilizzano ancora il vecchio cartellino, perché l’ultima cosa che vorrei è coinvolgere altri organizzatori a preparare le stazioni: agli esordienti va bene e ai bambini piace punzonare la lanterna. Se qualcuno vuole allenarsi in modalità sprint, senza perdere tempo a punzonare, può farlo: prende il proprio tempo, consegna il cartellino ed in classifica uscirà come PM, tanto non si vince e non si perde niente (in futuro vorrei lanciare la classifica “mi fido di voi”: non punzonate niente, prendete il vostro tempo, e alla fine vediamo la classifica)

·       il costo è puramente simbolico, quasi commisurato al materiale che mettiamo a disposizione. Chiaramente non al costo umano, perché nell’orienteering, e questo vale per tutte le gare di orienteering, il costo umano non verrebbe coperto nemmeno da un ulteriore aumento delle tariffe imposto dalla Fiso. Anzi, già che ci siamo annuncio che sarà molto attento nel vedere quanto l’aumento delle tariffe di iscrizione andrà ad incidere su “una maggior qualità in tutte le manifestazioni in calendario FISO, anche rispetto ad una migliore presentazione dell’evento (ad esempio durante le premiazioni) nonché immagine della Federazione e delle sue Società”

I risultati, valutati sono in termini di numero di partecipanti, sono sempre lusinghieri. Credo che questo sia legato anche al fatto che dopo il lockdown e la pandemia le persone hanno voglia di cercare attività che si svolgono all’aria aperta, nuove e stimolanti (e noi sappiamo quanto possa essere stimolante l’orienteering) e ad un prezzo contenuto

Dopodiché c’è sempre qualcuno che vorrebbe che i quasi 200 partecipanti al Parco Lambro o gli oltre 400 del Parco Forlanini diventassero tesserati Fiso. Perché la Fiso ha bisogno di numeri numeri numeri se vogliamo scalare nella graduatoria dell’apprezzamento al Coni, perché abbiamo bisogno di rinfoltire le fila delle categorie giovanili per non rimanere uno sport per i soli master, perché se la partecipazione non si incastra in una attività federale “allora è come se non ci fosse”, come mi è stato detto in qualche occasione.

Frase che fa rima con un’altra obiezione fatta a Milano nei Parchi: il fatto che presentiamo una versione del nostro sport che non è in sintonia con la modalità con la quale si svolgono di solito le gare: i nostri eventi sono praticabili in economia, quasi a chilometro zero per tanti milanesi, artigianali con i nostri cartellini ed i nostri percorsi abbordabili per tutti… però poi quando le persone provano a fare il grande passo con le gare ufficiali si scontrano con prezzi meno abbordabili, terreni di gara a distanza impegnativa da casa, costi più alti se vuole partecipare tutta la famiglia.

Tutte obiezioni corrette, ma io non ho la ricetta o la bacchetta magica. Qualche agonista, magari già master, che da Milano nei Parchi rimane attaccato agli archivi Fiso lo troviamo sempre, e chissà… forse avrà voglia di portare un giorno un figlio o una figlia alle gare. Ed in ogni caso ogni anno ci sono parecchie decine di persone in più che sanno che cosa è l’orienteering, come dimostrano tre nuovi colleghi recentemente assunti dove lavoro, che una decina di anni fa da studenti delle superiori hanno provato a fare orienteering.

·       “Ah si? E dove se posso saperlo?” chiedo io

·       “Nel tal parco… ci ha portato la scuola” è la loro risposta

·       “E tu sai chi si ha portato la tua scuola?” è la mia chiosa

Trattasi di Milano nei Parchi: un ciclo generazionale si è già chiuso.

1 Comments:

At 1:37 PM, Anonymous Anonymous said...

👏🏻👏🏻👏🏻

 

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