Calendario dell'Avvento - giorno 14 - Coppa del Trentino middle - Costa di Folgaria
Domenica successiva alla Coppa del Trentino sprint disputata sabato a Folgaria (aperta parentesi: un mio affezionato lettore, dei due che ci sono, mi ha fatto notare che la gara da me inopinatamente definita “Campionato Trentino sprint” era una Coppa del Trentino… abbiamo troppi trofei, oppure sto decisamente invecchiando).
Siamo dunque a Costa. Costa di Folgaria, terreno di gara di
innumerevoli O-Marathon (arrivi, partenze, passaggi), gare regionali e
nazionali, arrivo dell’ultima tappa della 5 Giorni dei Forti di taaaanti anni
fa, quella vinta da Anne Konring Olesen in campo femminile…
e Mamleev in campo maschile (la foto di Mamleev non è appesa davanti al letto). Il prato dell’arrivo della gara di Coppa del Trentino middle è quello il cui accesso ci fu negato dal proprietario la sera prima dell’ultima tappa della 5 giorni, il che obbligò gli organizzatori a ristampare quasi tutte le carte di gara in notturna. E giusto per ricordare quella 5 giorni ed una delle sue protagoniste:
Le mie condizioni fisiche sono praticamente stazionarie dopo che a
Folgaria la schiena ha ceduto di brutto. Antidolorifici ed antiinfiammatori non possono
fare miracoli ulteriori, e non basta una notte di riposo per rimettermi in sesto. E’ un peccato, perché ancora una volta Samuele Tait traccia un
bel percorso che avrei voluto affrontare in condizioni fisiche decenti.
Ancora qualche parola sul percorso disegnato da Samuele a Costa di folgaria: non si
tratta di una gara che, una volta che la hai completata, puoi dire “adesso si
che ho fatto abbastanza orienteering per lottare per il podio ai WOC!”. Non si
tratta di un percorso che dilata i distacchi tra chi è effettivamente capace di
fare orienteering a livelli eccelsi e chi no (io no), non ci sono lanterne
piazzate nei posti più incredibili o tratte di una tostaggine a
livello “survivor” in una scala da zero ad Archeton.
Trattasi di un semplice, onesto, bel percorso middle
accessibile a tutti per una gara di livello regionale, mica il WOC. Di quei tutti che sono
al via, qualcuno ci metterà di meno arrivando al traguardo nei tempi giusti per
una gara middle, e sarà contento così. Qualcun altro ci metterà di più arrivando ugualmente al
traguardo senza essere invecchiato di 5 anni nell’impresa, e sarà ugualmente contento.
Il percorso è talmente accessibile, da poter essere affrontato all’alba anche da
chi si trova in queste condizioni
E’ proprio così che mi sento: spezzato all’altezza della schiena. Ad ogni passo mi sembra di dover tenere in equilibrio precario il busto sopra alle gambe, appena metto il piede su una sporgenza del terreno parte una staffilata che mi fa urlare. Di sicuro in queste condizioni non posso correre. Ma posso, per l’appunto, camminare. E posso cercare di farlo stando sotto la linea rossa o sulla curva di livello, per minimizzare gli spostamenti.
Sarà che la carta di Costa ormai la conosco bene, sarà che se
cammino ho la possibilità di vedere bene ogni piccolo movimento del terreno,
sarà che alla carta di Costa abbiamo dedicato una lezione di Lab-Ori
Laboratorio di orienteering dove è intervenuto anche Maurizio Todeschini
(l’allenatore di Caterina Dallera, mica pizza e fichi) che aveva dato qualche
suggerimento sulle cose da tenere d’occhio nella parte alta della carta (punto
4, 5, 6 e 12), sarà che mi gioco una buona dose di fortuna residua o che Qualcuno
guarda giù per aiutare quel malcapitato spezzato in due che si ostina al andare
nel bosco all’alba…
… sarà quel che sarà, ma alla fine arrivo al traguardo tranquillo e soddisfatto, in un tempo decente e calcolando solo un paio di minuti di errore: alla 1, che risulterà letale per alcuni concorrenti, ed alla 9 dove mi ritrovo nella piccola radura a nord ovest del punto. Un altro piccolo gioiello tracciato da Samuele.
Nel dopo gara, dopo aver dato spazio alla cronaca ed alle
premiazioni, un nuovo impegno come speaker. Si tratta della gara sprint dei
Campionati Europei di Neuchatel che trasmettiamo su mini-maxischermo aspettando
il miracolo da parte di Riccardo Scalet. Per il miracolo dovremo aspettare
qualche mese, mentre per l’ennesima performance strampalata dello speaker non
dobbiamo aspettare che qualche minuto: Riccardo arriva al traguardo ma è oltre
la ventesima posizione inquadrata sul secondo maxischermo. Io mi sposto verso
il tavolo per far scorrere la classifica verso il basso fino a trovare il nome
di Riccardo, solo che passo qualche secondo a utilizzare come tappetino del
mouse il tavolo stesso, il puro legno… segue imbarazzata ammissione e risate a
scroscio da parte dei presenti.
Dopo la caduta di Serina, un’altra grande performance di
questo 2021!
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