25 centimetri di dimensione ... orientistica! In sintesi, questa la seconda tappa dell’Hungaria Kupa 2009 nella categoria H40. Ma l’H40 era così dura l’ultima volta che ho fatto l’Hungaria Kupa? No! Ed era persino una H35(short)... Ma quest’anno sulle colline attorno a Miskolc le cose vanno così, ed ecco che la seconda tappa prevede una long distance con un bell’8000 + 400 circa che rendono la (caldissima) giornata molto, ma molto, ma molto lunga e faticosa.
Per me che convivo con un bel problema alla schiena, un poco allietato dai rimedi del trainer Attilio, il primo shock è alla partenza: 13 punti di controllo in 12 kmsf... proprio quel che piace (poco) a me.
La prepartenza da un lato della strada, la partenza dall’altro lato, con la polizia a fermare le auto; ecco che la cartina si materializza nelle mie mani e... secondo shock: partenza tranquilla (in salita) poi breve trasferimento a scendere e per il terzo punto ecco la prima mega-ultra tratta di trasferimento da 20 centimetri netti a scavalcare tutta la montagna.
Nonostante i suggerimenti dei nazionali che prevedevano situazioni del genere, opto per una scelta bassa prudenziale che allunga del 150% la tratta ma mi consente di fare non più di 40\50 metri di salita in tutto. I punti 3, 4 e 5 sono in una porzione di bosco bellissimo e molto dettagliato (quello che ho attraversato nel trasferimento è solo bellissimo... e basta, nel senso che per alcuni chilometri se volessero metterci un punto dovrebbero scavare una buca o fare apposta un monticello!).
Dal punto 5 si riparte per i suddetti 25 centimetri. Potrei fare ancora la scelta bassa, ripassando dagli stessi sentieri, ma io sono Stegal! Mica scienza, solo fantascienza! Ed ecco che allora la scelta che mi si materializza prevede:
1) uscire di cartina a nord (scelta alta)
2) spostarmi ad est a catturare la strada asfaltata che mi riporta...
3) ... dopo circa 1 km ad attraversare la partenza! E infine...
4) ... uscire di nuovo di cartina per andare a riprendere più avanti la strada asfaltata fino a circa 600 metri dal punto. 600 metri tutti su sentiero, peraltro.
Tutto bene, tutto bello. Solo qualche perplessità negli occhi dei poliziotti che governano la strada quando al posto delle auto si vedono arrivare un orientista sbanfante.
Il finale (seconda parte di gara da 43 minuti, per me) è un po’ più tecnico e mi vede molto ma molto provato sulle brevi salite e sui trasferimenti: ce n’è ancora uno da 13 centimetri che mi abbassa di 75 metri tra la 8 e la 9, quando poi per la 10 devo fare un angolo acutissimo e riguadagnare tutti i 75 metri in una botta sola!!! (la lanterna vince il premio di “punto bastardo dell’anno” ed il tracciatore il premio di “bastardo\mentecatto dell’anno”).
Un’ora e 43 minuti di gara e tanta ma tanta ma tanta fatica sotto il solleone. Fatica di cui risentono anche gli altri GOK-members che arrivano poi man mano al traguardo provati ma contenti.
Nel pomeriggio, PLab ed io siamo tra i protagonisti della sfilata inaugurale delle squadre... tra i protagonisti nel senso che sono più quelli che sfilano che quelli che applaudono (PLab ed io siamo tra questi ultimi): alla sfilata non prendono parte Gueorgiou, Kauppi, Huovila, Ikonen, Nordberg.... ma c’è, e sembra anche emozionata per gli applausi, Simone Luder. Nella main hall dell’università, discorsi del rettore in perfetto stile Comitato Centrale del PCUS, del sindaco che si sbatte un po' di più per fare il simpatico ed il coinvolgete, concerto di campanelli (aprezzabili) che suonano l'Inno alla Gioia ed il CanCan, balli di 5 ragazzotti e 5 ragazzotte che vanno veramente ognuno per i cavoli suoi e poi, finalmente, il Presidente IOF dichiara aperti i WOC.
Passa sotto silenzio il primo incidente internazionale dei WOC 2009: la Serbia, paese tradizionalmente vicino ed amicone (...) degli ungheresi, non sfila in quanto la bandiera presentata dal comitato organizzatore per la sfilata non è quella ufficiale del paese ospitato (ma non si sa bene in cosa differisca).
Nulla di nuovo sotto il sole: nel 1991, al Meeting internazionale di decathlon all’Arena di Milano, era toccato a me arrampicarmi sul pennone per ritagliare dalla bandiera romena il simbolo di Ceausescu che era stato appena deposto.
2 Comments:
Da quello che scrivi non mi sto perdendo granchè....
Vedrai la cartina della terza tappa :-(
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