Stegal67 Blog

Monday, August 17, 2009

Nel giorno meno 1 dei Mondiali, perchè qui continuano le gare di qualificazione ed oggi è stato l turno della qualificazione long, inizia anche l’avventura della Hungaria Kupa 2009 che vede il la formazione “GOK-the-Originals” al via (ed ormai anche nel parterre tutti sono abituati a vederci come GOK e a chiamarci GOK... anche se nessuno sa bene per cosa sta “GOK”, e se per quello nemmeno noi!).
Si torna a Bukk-qualcosa-che-forse-finisce-con-szerent e questa volta bisogna tirare un po’ le orecchie agli organizzatori che per i VIP-Media-organizzatori hanno riservato un parcheggio grande come un monolocale... il gruppo GOK arriva che l’ultimo posto se ne è appena andato, e dietro di noi c’è la coda di auto chiusa da un furgoncino. Il risultato è che restiamo piantati in mezzo alla strada perchè non ci si può girare e non si può andare avanti. Ci sono almeno 20 maglie arancioni dell’organizzazione ma nessuno parla inglese, in compenso si vede lontano un miglio che stanno litigando tra di loro perchè, ovviamente, o dovevano studiare meglio i parcheggi o dovevano fermare prima le auto.
Ci chiedono di tornare alle 10.30 per sistemare la questione, io torno alle 10.25 puntuale ed in effetti mi trovano un bellissimo posto. Il tizio austriaco dietro a me invece non torna puntuale, e penso che alla fine gli abbiano fatto brillare la macchina (nel frattempo infatti è arrivata anche la polizia, perchè stiamo proprio bloccando la strada).

I Mondiali long terminano nella stessa arena del giorno prima, anche se gli Elite gareggiano sul bosco dal lato opposto della strada. Il punto spettacolo consente di vedere i treni che si formano e che scoppiano, il ritmo dei migliori e quello delle nazioni un po’ sotto soglia... ad esempio il giapponese che arriva al punto spettacolo in stato confusionale ed imbocca le fettucce della “zona-coach” inseguito dagli uomini-rana in arancione.
Alla fine tutto come previsto: i migliori volano, Gueorgiou passeggia (e vince), Mamleev arriva quarto e mi dice di aver fatto almeno 4 minuti di errore; dietro a lui Klaus e Jack mi fanno segno “cala... cala...” e del resto sto dicendo io stesso a Misha che senza quei 4 minuti avrebbe vinto la batteria in carrozza, quindi forse quei 4 minuti sono un po' sovrastimati! Ma Misha non mi crede...
Un altro che vola è Gristwood, che rilascia una intervista che sprizza gioia da tutti i pori, ma anche Zinca si piazza per la seconda volta nei primi 5 di batteria e potrebbe essere la sorpresa delle finali.
Klaus arriva con una qualificazione sicura in tasca ma poco convinto per avere perso un minuto “da principiante” in uno degli ultimi punti (in una zona peraltro infestata da bestia.. ma se lo dice Klaus...!). Alessio invece non ce la fa: a suo svantaggio il fatto di aver aperto le piste nell’erba alta (è partito per primo di batteria) e di non aver trovato alcun aiuto in Omeltchenko, che oggi era in evidente difficoltà sia tecnica che atletica.

Tra le donne, subito dopo Alessio arriva Maria Novella ed ha un sorriso che va da qua a là: Miss Semplicità dice subito che questo è il suo terreno, ricorda tanto Subiaco e la parte più pendente dei Fndi di Jenne, e “vorrei anche vedere che non riesco ad andare dritta sui punti su questo terreno”. Sempre con grande franchezza dice “Ho visto la russa che partiva al mio stesso minuto... ovviamente non avevamo lo stesso percorso ma mi ha aiutato a fare il ritmo nelle prime (lunghissime n.d.b.) tratte iniziali”. Una grande tranquillità che le da un bel “due su due” nelle gare di qualificazione.
Nicole rimane esclusa, è sicuramente una delle più giovani del lotto e mi permetto anche di ipotizzare che dopo una stagione così intensa sia per la vita fuori dai boschi che per quella dentro i boschi, forse Nicole è arrivata a questi meritati Mondiali un po’ “bollita”. Sono ovviamente convinto che potrei essere in errore nella mia valutazione e che si riprenderà presto avendo tutta una carriera davanti.
Michela invece esce a causa di un infortunio patito in prepartenza: ci sono due giorni prima della sprint e speriamo tutti che si riprenda al meglio.

Tutte queste voci dovrebbero essere arrivate via fono anche sul sito Fiso. Quel che non è arrivato e che tengo per il mio blog è:
- ad un certo momento giro per il parterre e qualcuno mi chiama e mi saluta in italiano: è Francois Gonon! Diciamo che gli devo aver rotto le palle parecchio alla Dolomiti Five Days perchè si ricordi così bene di me (e, si, sto camminando a 3 metri da terra...).
- un’altra che si ricorda di me è Dana Brozkova! (i metri da terra salgono a 6...). Io le dico che la aspettiamo ancora in Italia e lei dice che sarebbe felice di venire a gareggiare ancora nelle zone che l’hanno vista vincitrice in una “atmosfera splendida” (capito Er-Team?). La notizia che tengo per me è che Dana si sta riprendendo solo ora da un infortunio, perciò quando le chiedo quali siano le sue chances di mantenere il titolo, mi dice che ha già abdicato con tranquillità: nonostante il terzo posto in batteria non ha possibilità di mantenere il ritmo delle prime. Che in qualificazione di chiamano Luder (spettacolare la ori-tutina della figlia di un anno, affidata alla nonna), Kauppi e Andersen...

Finisce la gara WOC e comincia l’Hungaria Kupa. E sotto il solleone afoso della collina di Bukk-qualcosa il GOK, o almeno il sottoscritto, esplode in volo per il caldo. Un caldo se possibile ancora più opprimente della Slovenia, d’altronde oggi si corre alle 13.00.
Io ci metto del mio, prendendo un colpo alla schiena in un passaggio nemmeno rischioso per andare alla prima lanterna; adesso sono qua sul letto che non so se mi fa più male la schiena o la parte addominale.

Per la 2, per sovrappiù, metto assieme un errore di 11 minuti netti almeno, altro del “principiante” di Klaus: arrivo al mio punto, che in carta ha un simbolo “ferro di cavallo” che dovrebbe essere nelle spiegazioni della vigilia una specie di carbonaia; in realtà io vedo una buca, ed anche se c’è una lanterna dentro io penso che sia la buca avanti 80 metri... e torno indietro. Seguono equivoci vari sull'interpretazione delle zonette rocciose, e quando alla fine ritorno in linea di galleggiamento e ritorno al punto 2... torno proprio a quella buca! Ci entro e scopro che quelle carbonaie a ferro di cavallo sono in realtà vere e proprie buche poco profonde, o piazzole piatte con un muretto di terra intorno (= buca, per me).

Il resto della gara è senza infamia ma anche senza lode, con il caldo a piegare la mia volontà di muovere i piedi, e due punti lungo la salita di massima pendenza a maledire il tracciatore. Nel finale porto a spasso due indigeni che, dopo essere stati portati sul punto da me dopo una tratta chilometrica, mi dicono “grazie, bravo” e partono a manetta; alla fine entro in un trenone di concorrenti di varie categorie che affrontano gli ultimi punti praticamente uguali per tutti (sono state posate un numero esiguo di lanterne, oggi, quindi i trenoni erano all’ordine del giorno): una specie di tapasciata in allegria che mi porta al traguardo, sfinito, in 64 minuti.

Tra tutti, nel GOK, abbiamo fatto la nostra bella fatica: il Tesco di Miskolc-Tapolca ha accolto un quartetto di atleti che si sono fiondati sulle “porcate” più appetibili (ginger-ale, latte al cioccolato, mirtilli, patatine...) per riprendersi nel morale se non nel fisico.

Vedremo domani se queste cure rigeneranti avranno sortito miracoli! :-)

5 Comments:

At 7:10 PM, Anonymous rusky said...

La Roby corre ancora con la felpa? -))

 
At 10:08 PM, Anonymous stegal said...

Oggi Roby ha sudato pure lei!!! :-)

 
At 2:29 PM, Blogger Davide said...

Va be', dopo la prima gara cominciamo gia' a parlare di obiettivi. Peccato che avete gia' ucciso il Barbera Verdugo perche' era un obiettivo interessante. A questo punto punterei al Bota Attila (di chiara origine bergamasca). E' alla portata di tutto il GOK e sopratutto Attilio deve dimostrare chi e' il vero Attila ! Buon proseguimento !

The man of Carbonare.

 
At 10:32 PM, Anonymous Anonymous said...

leggere l'intero blog, pretty good

 
At 1:12 AM, Anonymous Anonymous said...

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