Alcune settimane or sono, nella piazza centrale di Fiera di Primiero, un supposto (ed anche un po’ supponente...) personaggio presentato via via come “talent scout”, “speaker dei JWOC”, “membro della squadra italiana ai Mondiali 2008 in Portogallo” aveva espresso nella diretta RAI Sport tutto il suo rammarico per il fatto che troppe volte, all’orienteering italiano, fosse “mancata la lira per fare il milione”.
Ovviamente nessuno poteva sapere che quella lira sarebbe stata trovata in una oscura zona del confine ungaro-slovacco da un atleta russo-altoatesino che parla 5 lingue.
Ormai la maggior parte degli orientisti, anche quelli che sono in giro per il mondo, dovrebbero essere venuti a conoscenza del fatto che Misha ha conquistato la medaglia di bronzo nella finale sulla lunga distanza; man mano che i giorni andranno avanti, si moltiplicheranno anche le voci ed i “si dice” sulla gara, e si parlerà dello strampalato ricorso della squadra finlandese: su questo argomento rischiamo di essere sommersi, nei prossimi mesi, da una valanga di proposte e di contro-proposte aventi probabilmente scopi diversi da quello di dare equità a tutti i concorrenti che prendono parte ad una competizione sulla lunga distanza.
Non è stato così anche dopo i mondiali di Aichi? Alzare il distacco tra i concorrenti, “forcare” i percorsi, “farfallare” la sequenza di punti, evitare le prime tratte troppo lunghe o troppo corte... e alla fine siamo ancora allo stesso punto di partenza.
Che la squadra bianco-azzurra torni a casa con poche medaglie in saccoccia se ne sono accorti anche i sassi di Miskolc. E’ palese che la Finlandia potrebbe presentare almeno 15 atleti e 10 atlete di livello mondiale ad una rassegna iridata. E pensando a squadre anche europee o asiatiche... ci sono almeno 500 orientisti finlandesi più forti del miglior rappresentante di alcune squadre venute veramente ai WOC a fare numero ed esperienza.
E con questo?
I mondiali si corrono in 3. E nessuno mi toglie dalla testa che su un terreno mittel-europeo come quello 2009 la Finlandia abbia solo Mats Haldin in grado di fare bene su qualunque tipo di terreno. Che Huovila abbia ormai dato il meglio di se fuori dai terreni scandinavi. Che il buon Pasi Ikonen continui da un paio di anni a ripetere di essere in forma, di avere ottime sensazioni, di sentire il motore che gira a mille e poi...
Che Topi Anjala e Tuomas Tervo sia pronti per il grande passo ma... non basta più essere finlandesi in questo sport (o svedesi, o norvegesi, o russi) per assicurarsi un posto nella top ten: oggi bisogna sgomitare con ucraini, romeni, neozelandesi!, addirittura con gli italiani... (horribile dictu)
Che in campo femminile la stessa Minna non abbia troppo digerito questo terreni e si sia trovata a fare a sportellate con atlete che ormai hanno il suo stesso livello, e quando si è in 5 o 6 a lottare su fattori imponderabili per una medaglia poi non è detto che quella medaglia arrivi.
Un po’ come Anders Nordberg. Il mio “eterno piazzato” (magari l’anno prossimo a Trondhein fa poker!). Ho parlato con Petter Thoresen, gli ho chiesto qualcosa di questo “enigma” che alterna prove pazzesche come quella alla Tiomila di qualche anno fa che lo ha reso “mister-GOK” per eccellenza con altre incolori o con poco spessore. E Thoresen, uno che ci capisce un milione di volte più di me, mi ha detto che ogni volta che lo vede allenarsi lo vede al massimo, lo vede ad un livello inimmaginabile di concentrazione e forma atletica, e poi...
E allora ecco che le gare maschili sono andati ai 3 più forti, disciplina per disciplina (lascio perdere la staffetta che è storia a parte); e Svezia e Norvegia sono rimaste a secco.
Perchè a volte la differenza in classifica la fa proprio quella lira che qualcuno, dai e ridai, è in grado di andare a scovare persino in una macchia di verde 3 a Szogliget. Questa volta l’ha trovata Mamleev, e gli scandinavi sono rimasti con un palmo di naso.
Sono contento per Misha, che era uscito davvero male da quella volata nella staffetta che non avrebbe potuto vincere nemmeno nei giorni migliori: troppo veloce il polacco, veloce forse per chiunque altro in volata. Mi è spiaciuto vederlo così abbacchiato al punto di dire (subito circondato dall’affetto di tutte le maglie azzurre) “forse ormai sono diventato troppo vecchio”. A 28 anni. E’ stato in grado di trovare quella lira. Adesso, come ha scritto Francesco Isella sul sito Fiso (credo sia lui... nell’emozione non si è firmato) “la storia è Mamleev”.
Con buona pace di Janne Salmi. Che è un stato un grande campione ma che questa volta ha perso una buona occasione per confermarlo una volta di più.
14 Comments:
Ciao Ste.
Sono d'accordo con Rusky. Io sono uno che da anni polemizza con i "ferrovieri" e quindi non mi scandalizzerei più di tanto sul ricorso della squadra finlandese. Si, d'accordo, potevano anche lasciar perdere e cercare di non rovinarci la festa, ma forse, al loro posto, noi avremmo fatto lo stesso, pur di non rinunciare alla medaglia. Lo sbaglio, secondo me, è di chi propone il tracciato, e della IOF che non pensa a come risolvere il problema (ammesso che esista). Per quanto ci riguarda, questo bronzo, giunto nell'anno zero dell'atletica leggera italiana, spero possa servirci un po' di più del 6° posto di Michele Tavernaro in Giappone, anche quello ottenuto più o meno allo stesso modo. Diversamente, dovrà essere il piazzamento di Klaus il nostro punto di riferimento.
Bellissimo articolo Ste... che condivido in larghissima parte! I Finlandesi non rompano le palle, si sono portati a casa una medaglia di bronzo che hanno vinto per puro caso, non certo per meriti superiori o per demeriti altrui...
Condivido la ferocia di Stegal; trovo francamente imbarazzante il reclamo finlandese, un atteggiamento spocchioso e cannibalistico, dopo aver ottenuto l'organizzazione dei mondiali 2013 e aver trovato una medaglia oltremodo fortunata in staffetta.
Non dimentichiamo che Mamleev e a suo tempo Tavernaro la posizione di partenza in finale se la sono meritata con ottime gare di qualificazione (quarto e secondo); Haldin deve prendersela prima di tutto con se stesso per gli errori commessi il lunedì, che gli hanno consentito di strappare l'ammissione alla finale solo con il quindicesimo tempo.
concordo con stegal e krautrock. Per fare un esempio, non ho mai sentito uno sciatore che arriva 40° nella prima manche di speciale lamentarsi perchè nella seconda deve partire in fondo. Chi va bene in qualificazione ha un buon orario di partenza, mi sembra ragionevole...
Piuttosto non dobbiamo ora illuderci troppo, perchè la tanto attesa medaglia è arrivata grazie a un grande atleta ex-russo, non certo con la programmazione
Eccomi di ritorno a casa dopo mille e rotti km di strada.
Premesso che non ce l'ho con la Finlandia intera... ho trovato l'atteggiamento di Salmi molto sopra le righe soprattutto per i momenti scelti.
(faccio un esempio che riguarda Rusky, ma solo perchè ce l'ho ben in mente... non c'era stato nessun ricorso in questo caso)
Se a Passo Coe tu avessi saputo di un ricorso dalle parole dello speaker, o di un compagno di squadra, sarebbe stata una cosa.
Se qualcuno ti avesse aspettato in fondo al rettilineo, mentre i tuoi compagni ti festeggiavano, per dirti "Bravo, ma adesso faccio ricorso"... sarebbe stata un'altra cosa.
Dopo una settimana passata sui campi di gara in zona coach, ho visto parecchie squadre raccogliere meno del preventivato o dello sperato. Una volta era la mappa, un'altra era Zinca, un'altra il percorso o le forks... devo dire che Norvegia e Svezia (in campo maschile) hanno incassato molto meglio gli "zeru tituli".
Tuto questo non per amor di polemica, anzi. In fondo ho scritto il blog dopo il primolitro di Union :-)
Ma scusate, io credo che Misha non sia assolutamente da criticare per una cosa che fanno tutti, da Thierry all'ultimo della lista. Oltre a questo lui ha candidamente ammesso che dopo 40' di gara è stato raggiunto, hanno corso insieme dividendosi in qualche scelta ma restando in contatto visivo, e che nel loop finale, essendo un pò cotto ha seguito semplicemente Hubmann, più chiaro e onesto di così non si può... L'ha pure ringraziato :-)
Andate a leggere le interviste della Kauppi e della Luder dopo la long...
Cosimo, noi sappiamo com'è andata e nessuno ha criticato Misha! il discorso è caduto sul ricorso finnico e sulla problematica dei treni, che esiste e talvolta falsa classifiche e qualificazioni. Io per primo ho scritto che Minna non avrebbe preso il bronzo se Simone fosse partita davanti a lei...
Stegal, io di ricorsi ne ho visti di peggiori e tu lo sai bene -))
tratto dal blog di GG:
"It also meant that I was starting 3rd from last, with only Thierry and Baptiste after me. Realistically, I was always expecting to see one or both of them, and I managed to stay in front for more than 50 minutes. To be honest, when Thierry catches you and you have the same butterflies, it would be more than a little stupid to ignore him - my speed definitely increased after then. I had no problem to run at the same speed as him though, and passing through the spectator control with 2.5km to go, I understood that I had a chance for top 10."
X Cosimo: era abbastanza chiaro che GG aveva fatto quella scelta.... lo avevo scritto nel primo commento! l'unica differenza è che nell'ultimo loop ha perso la ruota di TG, che ha recuperato un minuto a Hubmann.
Nel blog http://okansas.blogspot.com/2009/08/haldin-on-long-woc.html
Michael Eglinski fa una traduzione di un commento di Mats Haldin alla situazione della long.
In soldoni:
- c'è stato un reclamo per "following"
- la giuria lo ha rigettato per 3 voti contro 2
- lui non ha niente contro Mamleev e ammette che la situazione è difficile da giudicare e che mai un reclamo del genere è stato accettato
Non mi considero un difensore a tutti i costo della causa (e delle medaglie) azzurre, da qualunque sport queste arrivino. Sono però sempre molto sospettoso quando vedo una grossa federazione alzare la voce contro una piccola. E mi chiedo se anche in altre situazioni la votazione, a fronte di reclami, sia stata così risicata a favore dell'accusato.
Oppure se in questo caso non abbiamo rischiato di vedere per la prima volta accettato un reclamo che, ripeto, dovrebbe perlomeno far riscrivere alcuni albi d'oro. Le regole possono essere cambiate e questo episodio magari le farà cambiare (come? non lo so, anche se Cosimo suggerisce un buon metodo) ma non "in corsa". E, ripeto, ho un senso di delusione di fronte a quei 2 voti a favore del reclamante.
Chiunque sia il reclamante e chiunque sia l'accusato. Forever and ever.
26.2 In an individual interval start race, competitors shall navigate and run through the
terrain independently.
26.11 A competitor who breaks any rule, or who benefits from the breaking of any rule,
may be disqualified.
Questa è la regola IOF, ma come sempre accade ci vuole un avvocato per avere ragione o torto.
Vabbe’, scusate se approfitto dell’occasione, ma ci tengo.
Qualche anno fa (giugno 2006 se non ricordo male) vinsi il Campionato Trentino Middle ad Andalo. In quella gara, dal 2° punto all’arrivo fui seguito da un concorrente partito qualche minuto prima, e che nell’occasione giunse nei piani alti della classifica. Un risultato molto lusinghiero per lui, talmente lusinghiero che nel dopo gara, nel raccontarmi con toni entusiastici la sua impresa e nella sua prodigalità nel rivolgermi mille ringraziamenti, mi parse di scorgere nei suoi occhi anche una lacrima di commozione.
E’ il ricordo più bello che ho di Attilio, che ci ha lasciato giusto due anni fa. Grazie per avermi dato modo di ricordarlo.
E' vero che farai lo speaker anche al Nordic match?
Potrebbe essere la nuova frontiera dello speakeraggio :-)
"Ecco... si avvicina... si accuccia... guarda la bussola... guarda la mappa... COMINCIA A CONTARE!!! A... B... C... D... Le ha viste tutte!!! Ecco... adesso comincia a cercare un punto di riferimento...!!!"
ecc.ecc.ecc.
Forse Per Forsberg potrebbe darci delle soddisfazioni, io invece ho già gli incubi...
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