Stegal67 Blog

Tuesday, September 08, 2009

Tre gare in 36 ore e centinaia e centinaia di chilometri sul groppone. Forse il giorno in cui rinuncerò a qualche gara per via delle ore di automobile potrò essere considerato un orientista normale. Per ora mi accontento dell’appellativo di “matto” che ho raccolto a profusione tra venerdì sera e domenica!

Venerdì sera, appunto, ho avuto l’ardire di presentarmi alla terza tappa del “Fra.G.Ori” di Breganzona (Lugano – Canton Ticino) armato di un paio di calzoncini... e basta. D’altra parte non arrivavo da casa e avevo dovuto mettere assieme un bell’”operativo viaggi” per arrivare in tempo in Svizzera, compreso un “quasi autostop” appena al di là del confine. Tuta da ori, si-card e bussola sono rimaste in Italia, ed i miei compagni di squadra dell’Aget hanno dovuto sopperire alla mia miserevole attrezzatura...
Su queste gare in Ticino, in centro storico, aprirò un capitolo molto presto. Quest’anno ho preso parte solo a 4 gare in Ticino, tutte e 4 sprint, tutte e 4 in città, tutte e 4 organizzate dall’Aget Lugano, tutte e 4 veramente belle e appassionanti.
Tutte e 4, soprattutto, in grado di procurarmi qualche guaio se solo avessi divulgato quello che, di getto, ho scritto dopo le prime tre occasioni (i files sono sul mio desktop, ma per il momento me ne guardo bene dal pubblicarli); diciamo che ce n’era abbastanza per mettermi nei guai: a) con il mio Comitato Regionale; b) con la mia Federazione; c) con l’intera nazione non orientistica.
Diciamo solo che ho visto e scritto di cose che rappresentano per me un modo ammirevole, non solo di fare orienteering ma addirittura di intendere il legame col territorio; Bibi mi è testimone, e credo che anche lei si ricordi di un episodio sulla cantonale di Lamone che ci ha lasciato veramente a bocca spalancata...

Sulla gara, posso solo dire che è stata la migliore delle tre tappe di “Fragori”. Quando al minuto -1 ho visto la carta ci sono rimasto male: sembrava un paesino male in arnese con una strada che andava ed una che tornava... piccolo dettaglio: le due strade erano collegate da tracce di sentiero mica facili a vedersi, da “passaggi segreti” veramente insidiosi, il tutto a collegare piccoli nuclei labirintici con un sacco di portici nascosti ed irregolari nei quali Ina Tsicovich, la tracciatrice, ha messo ogni volta un grappolo di punti. Davvero spettacolare: 27 minuti spesi benissimo, in termini di divertimento, seppur spesi malissimo a livello atletico (d’altronde... dopo il viaggio...), nei quali ho pagato soprattutto la salitazza mostruosa al gran premio della montagna a 4\5 di gara. Alla fine 11° posto finale, il peggiore nelle 3 tappe, ma ho mantenuto il 5° posto in classifica generale seppure per il rotto della cuffia... Per l’anno prossimo consiglio veramente il Fragori a tutti gli amici che stanno a queste latitudini: gare ad atmosfera famigliare ma organizzate benissimo, ogni volta più di un centinaio di orientisti a darsi battaglia, ogni volta un borgo nuovo da visitare e di cui restare piacevolmente sorpresi.

Sabato. Si torna nel labirinto. Il labirinto sta in Val di Non, in fondo ad un viaggio stile Odissea, e si chiama proprio “Fondo”. Per fortuna (mia) che ci ho già corso ai Campionati Italiani Sprint del ... 2003 ? Senza questa esperienza, già in partenza non avrei saputo nemmeno che pesci pigliare! Fondo si estende per il lungo, per il largo, per l’alto! E forse anche per una quarta dimensione!!! Quella nella quale mi sono trovato 10 secondi dopo la partenza, quando nemmeno per un millesimo di secondo ho capito dove mi trovavo, dove stavo andando e persino in che direzione ero girato!!!!! La mia scelta (vincente, se non altro perchè mi sono cavato d’impaccio...) è stata quella di continuare a correre direttamente in discesa: sapevo che prima o poi sarei finito nella piazza centrale di Fondo o in una strada che lì confluiva, e quindi in direzione del punto 1. Così è stato, ed almeno sono entrato in carta...
Primi punti nei sottopassaggi, nelle zone “multilivello” delle aree lungo la strada per Sarnonico (sul sito di Alessio Tenani c’è la carta col percorso, ed è la mia visto che ho gareggiato in MA...), e poi ancora tanti punti nella parte alta col boschetto che non avevamo esplorato nel 2003. Finale in mezzo a tanti saliscendi che mi costringono spesso a camminare verso un’altra classifica da poco meno di 30 minuti. In mezzo ad una compagnia di Elite, superElite ed amici per nulla fermi in questo tipo di gare, sono addirittura soddisfatto di essermela cavata con poco (ma con tanto divertimento).

Domenica. Dopo una notte di sonno beato nel mio lettino di Coredo (quello che finisce un metro oltre la fine dei miei piedi). Predaia. Si torna veramente a casa. Una casa un tantinello sul complicato andante...! Per chi non lo sapesse, sulla carta della Predaia ci sono alcuni bei sentieri ben fatti, ben marcati, ben visibili... Alla partenza sulla carta-demo fatta vedere da Claudio Valer al minuto -1 si intuisce solo una cosa: quei sentieri e la M35 stanno in due emisferi ben distanti tra loro.
Parto cauto che più cauto non si può: è impossibile leggere i giallini ed i verdini perchè in questi anni si saranno cambiati di posto e di forma almeno 10 volte. E quando penso di essere entrato nell’avvallamento che contiene il mio punto.. .ecco una lanterna in fondo al mio orizzonte: l’impiegato panzottello è lento ma è in carta. Fino al punto 5 mi sembrerà di andare nel bosco con il radar: leggo ogni curva del terreno come se fosse un libro elementare e la bussola è un laser. Molta fiducia... troppa! Infatti per il punto 6 (appena si torna nella zona con due sentieri in croce... te possino!) prendo una cappella micidiale e vago per parecchi minuti in una zona che non ci azzecca nulla con il mio sesto punto. Il tempo di raccapezzarmi e di trovare bene il 7° punto che di nuovo sull’8° sono nei guai, in buona compagnia visto che ci sono intorno almeno 5 o 6 orientisti che cercano una buca “4x2” che mi sembra molto più piccola e meno evidente di quanto riportato nella descrizione.
Al nono punto arriva Rudi “no limits” Mair, ed è un bel vederlo andare: avanti (9° punto), poi di fianco a destra (10°), poi avanti (11°), poi improvvisamente me lo trovo alle spalle per il 12°. Forse per questo alla fine Rudi verrà a fare quattro belle e sportivissime chiacchiere col sottoscritto, a confrontare scelte e decisioni di un percorso difficile che mi ha consentito (anche se per poco) di restare a contatto con un mostro sacro della categoria.
Al 13° punto, mi sovviene che non ho ancora fatto nulla di remarkable... Il 14° punto è a circa 400 metri, che si potrebbero fare ad azimut in bussola, oppure ci si potrebbe appoggiar ad un sentiero a destra ed entrare in costa... decido per la prima soluzione, ricordandomi del famoso (per me) “Ma chi sei?!? Batman?!?” che mi lanciò Andrea “ori-master” Segatta nella edizione 2008. E con una litania a mezza voce “.. .sono Batman... sono Batman... sono Batman...” mi butto giù per la collina nel bosco di Sfruz, in bussola. Quando la lanterna mi compare in mezzo agli occhi quasi non ci credo ed esplodo in un “SI... io SONO Batman!!!” che si smorza appena vedo arrivare uno junior dalla mia sinistra. Se mi ha sentito sono rovinato...
Nel finale di gara qualche problema al punto 16 (lì ho avuto effettivamente qualche difficoltà ad interpretare la carta) e poi più nessuna difficoltà fin quasi alla fine. Per il penultimo punto mi porto dietro Harald Bertoldi in un attraversamento sanguinoso ed eterno di un verde niente affatto malleabile. E sono fortunato perchè ad un certo punto perdo gli occhiali (devo trovare una soluzione!) che cascano praticamente in braccio al papà di Helga!
Alla fine 1 ora, 37 minuti e 50 secondi. A 20 secondi da Andrea, ma mentre nel suo caso il tempo non è sufficiente a dare l’idea di una prova efficace, per me quel tempo è tanto grasso che cola e tanta soddisfazione per aver affrontato ancora con una buona prestazione (buona per me) una delle carte più difficili d’Italia.

Seguirà un viaggio di ritorno abbastanza allucinante (la pena del contrappasso per essersi fermati a godere del sole della Predaia fino all’ultimo momento utile...), cui seguirà peraltro un lunedì mattina che ricorderò davvero a lungo.
Ma di questo ci sarà occasione per scrivere ancora, come ha scritto nei commenti all’ultimo pezzo una “anonima fan” che forse ho identificato :-)

5 Comments:

At 10:58 PM, Blogger Andrea Segatta said...

Grande l'Ori-Batman!!!

 
At 10:48 AM, Blogger Radegast said...

Confermo e per il Ticino e per il tormentato viaggio di ritorno...
quando la smetteremo di fare i transfrontalieri in Svizzera e a TN?

Leggi la posta...

Ciao

 
At 10:11 PM, Blogger Andrea Segatta said...

Caspita Ste, alla 5 avevi quasi un quarto d'ora di vantaggio!

 
At 9:55 AM, Anonymous Elleci said...

Campionato Italiano Sprint a Fondo nel 2001.

Ciao

 
At 10:53 AM, Anonymous stegal said...

Si.. 2001... me ne sono accorto per fortuna prima di scrivere (altre) castronerie nel pezzo per il sito Fiso.
Il blog lo scrivo di getto e non mi sono messo (mea culpa comunque) a controllare.

 

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