Il mio mese di ottobre non è ancora finito!
All’inizio di ottobre di quest’anno, infatti, doveva concludersi un progetto lavorativo che mi vede “sul pezzo” già da due anni. Un progetto sanguinoso in termini di impegno e di inca$$ature, un progetto che nelle intenzioni dei grandi capi doveva avere un follow up (un periodo di rientro dai guai) di appena un paio di settimane.
Sarà.
E’ già passato più di un mese ma la situazione non accenna a migliorare, e sia ieri che oggi non sono mancate telefonate, mail, decisioni da prendere con i colleghi che si sono dati i turni al lavoro. Intanto il tempo passa... siamo arrivati a novembre ed è andata in cantiere anche la bi-gara di Casatenovo.
Bi-gara alla quale, in queste condizioni, sono arrivato in condizioni ovviamente disastrose. Quindi perchè rinunciare a fare la MA nel Campionato Regionale Sprint? :-)
Sulla gara di Giovenigo, immagino che qualche lettore si aspetterà un commento soprattutto sul post-gara che mi ha visto mio malgrado protagonista... ebbene, questo lettore si sbaglia: non è certo in un blog che assume talvolta dei toni dissacranti che si devono trattare argomenti delicati come giurie, ricorsi (che non ci sono stati) e quant’altro.
Nondimeno posso ammettere che in un paio di momenti, oggi, ho ripensato a quanto scrissi in un’altra occasione, ed ai commenti che ne seguirono. E posso dire che, nel giusto o nell’errore, sono stato contento di trovarmi direttamente coinvolto nella decisione. Che può aver sicuramente scontentato più di qualcuno, ma che affermo di aver preso in totale serenità e trasparenza.
La gara sprint mi ha soddisfatto, non fosse altro perchè prima della partenza me la aspettavo completamente diversa (più asfaltosa e meno boschiva), poi quando mi sono trovato con la mappa in mano me la sono ritrovata completamente diversa (molto boschiva e poco scorrevole, quasi middle) e poi quando mi sono trovato lungo il percorso ho capito che avevo toppato due volte: era boschiva ed insieme molto scorrevole ed anche a tratti asfaltosa. Tutto insieme, insomma. Nessun problema, se non sulla famosa lanterna 55 nella quale abbiano cercato invano in 5, e qualche difficoltà a gestire il mio peso sulle ripide balze in salita o sui salti da una curva di livello all’altra in discesa. Ho visto un Matteo Crippa già lanciato verso ambiziosi traguardi futuri ed alcuni amici che non vedevo da tanto tempo (papà Marco Bambozzi e mamma Silvia Spocci) ad accoglierci al traguardo con quel calore che la pioggia intermittente non poteva offrire (e se per questo neanche la neve a bassa quota vista nemmeno troppo in lontananza).
Dopo una pausa un po’ troppo lunga per i miei muscoli, parto per penultimo nella gara di Trofeo Centri Storici; penultimo e quasi ultimo, visto che dietro di me parte a due minuti il grande russo Eduard. Il quale impiega 7 lanterne per raggiungermi e staccarmi (pensavo meno! Ma veramente molto meno! Poi scoprirò che Eduard si è infortunato e sarà costretto al ritiro... buona guarigione campione).
Contrariamente alla gara sprint, non sono rimasto molto colpito dalle prime 8 tratte di questa seconda prova: tutte abbastanza lunghe ed oggettivamente facili, molto “guidate”... quindi la testa che non deve fare sforzi per stare in carta ed ha tutto il tempo per annoiarsi. In questo, ci mette molto la mia andatura veramente bolsa, e in questo periodo quanto mai impiegatizia e panzottella: se imbocco una strada dritta lunga 500 metri senza sbocchi a destra o a sinistra... insomma, lo so già da solo che per un paio di minuti almeno non avrò altro da fare che far andare le zampe!
Avrei sicuramente preferito qualcosa di più articolato, o qualche grappolo di punti, una score... tutto questo però finisce alla lanterna 8, quando il giudice posizionato sulla lanterna mi segnala che è il momento di lasciare la carta e di procedere “memory” sugli ultimi 4 punti.
Una prima pensata 8-9 un po’ lenta e un po’ sbalestrata, poi una confidenza sempre maggiore anche se in zona punto ricordare l’effettiva localizzazione della lanterna non è affatto facile. Mi tocca passare per due volte dalla lunga eterna salita del cimitero, ma bene o male vengo a capo delle 4 tratte senza grossi problemi. Mi ritroverò così a metà classifica... con qualche sorpresa: ho davanti compagni di viaggio che pensavo (speravo) di poter battere, e ho dietro altri compagni di avventura che non speravo (e non pensavo) di poter battere.
Forse... potere della sequenza memory. E a questo punto mi sarebbe piaciuto poter gareggiare ancora con la si-card: sarebbe stato interessante vedere i tempi delle sole tratte memory 8-12, no?
Magari è un suggerimento per la prossima gara tracciata da Ivo, che riesce sempre a sorprenderci in positivo con qualche novità.