Campionati Italiani Sprint e Mixed Relay 2025 di...
No, questa volta non mi sono presentato al via della “50 Lanterne”, la gara di apertura della stagione orientistica lombarda che mi ha visto tra i (finti) protagonisti in più di qualche occasione.
Le strade della vita mi hanno portato a San
Martino di Castrozza, un luogo che porto nel cuore. Le cime maestose tutto
attorno, i boschi che sembrano infiniti, i tracciati tra gli alberi ed i sassi
che sfidano corpo e mente: tutto questo lo rende un teatro perfetto per
l’orienteering, il mio grande amore sportivo. Quando venerdì mattina sono
partito per questa nuova avventura, avevo già addosso quel misto di emozione e
adrenalina che pochi posti oltre a San Martino riescono a regalarmi.
Anche se stavolta, sotto la pelle, sentivo una
sensazione diversa. Forse il fatto che avrei “indossato” solo il microfono
anziché anche il pettorale di atleta?
La strada verso San Martino non è nella top ten
delle mie preferite: curve sinuose che si snodano tra vallate e boschi, i primi
scorci delle Pale che spuntano all’orizzonte, e quel cielo limpido che promette
una giornata perfetta arrivano solo dopo centinaia di chilometri di autostrada e
traffico e strade statali che fiaccano la mia resistenza alla guida.
Ma poi, con il sole che illumina le cime
innevate, mi tornano in mente le mille esperienze vissute qui. Come quella
volta che una gara a lunga distanza della Primiero Orienteering Week mi portò
fino a Malga Ces, o durante la gara a staffetta dell’Arge Alp di tantissimi
anni fa con la neve che copriva il terreno rendendo ogni passo un’avventura e
con la sovrastampa del tracciato sulla mappa di gara che letteralmente passò
“dall’altra parte del foglio” rendendo le linee magenta visibili solo in
controluce. Oppure la volta in cui, come speaker, ho raccontato il campionato italiano
sprint 2020, il rientro alle gare nazionali dopo il periodo del Covid.
Questa volta, però, il mio ruolo era chiaro fin
da subito: sarei stato “solo” lo speaker di due grandi eventi del Campionato
Italiano: la Sprint e la Mixed Relay. Quindi la frase di apertura era già bella
scritta: “Benvenuti al Campionato Italiano 2025 Sprint e Mixed Relay…” e poi
quella sensazione strana: come finisce la frase???
Anche se non avrei gareggiato, il pensiero di
essere parte della competizione mi riempie sempre di entusiasmo. Ho preparato
mentalmente le frasi per accompagnare ogni arrivo al traguardo, le storie da
raccontare sugli atleti, i dettagli tecnici da spiegare a chi fosse meno
esperto. Arrivato a San Martino, l’aria frizzante e il panorama mozzafiato sono
sempre una scarica di energia. Eccomi quindi nell’arena di gara con gli atleti
intenti a scaldarsi, i tecnici che armeggiano con l’attrezzatura, gli
spettatori già pronti a fare il tifo. C’è qualcosa che non mi torna, ma faccio
in fretta a sistemarmi alla postazione da speaker, controllando che tutto sia
pronto: microfono, pc, elenco partecipanti… tutto è al suo posto, come sempre. Adriano
Bettega è dappertutto a sistemare i problemi dell’ultima ora, Ivano mi fornisce
ogni sorta di informazione, Ylenia è attorno a dare una mano, il team del GS
Pavione con le felpe blu gestisce ogni sorta possibile di attrezzature. E
allora cosa c’è che non mi quadra? La tensione cresce mano a mano che si
avvicina il momento di dire al microfono la prima parola, ma è una tensione
buona, quella che mi tiene vivo e concentrato.
La sprint è quella gara che fa salire le emozioni
alle stelle. Ogni atleta taglia il traguardo dopo un intervallo di tempo
davvero breve rispetto alle gare sulla media e lunga distanza. In una gara
sulla lunga distanza, a meno di errori clamorosi, si può perdere qualcosa qua e
là ma allo stesso modo ci sono tanti margini per recuperare. Invece una gara
sprint non si vince alla partenza, ma in partenza la si può perdere. Se ogni
gara è una storia, la sprint è un racconto breve di Asimov, di quelli che in
poche pagine prima ti introducono nel vivo del racconto e poi ti portano ad una
conclusione raggelante e inaspettata (grazie per “The Last Question”). La
fatica negli occhi, il sorriso per un risultato inaspettato, la delusione per
una scelta sbagliata sono il bello dell’orienteering: la capacità di
trasformare ogni gara in un racconto unico. Allora cosa c’è che non torna? “Benvenuti
al Campionato Italiano 2025 Sprint e Mixed Relay…” e ancora la stessa sensazione:
come finisce la frase???
Emozioni, parole, microfono, poi il sole cala
dietro le montagne, i boschi si tingono di arancione. L’immagine del campione
del mondo Max Peter Bejmer che nel 2017 corre lungo la fila degli alberi che
ora non ci sono più, travolti da Vaja, sparisce dai miei occhi lasciandomi con un
pensiero non del tutto tranquillo. Qualcosa non torna, decisamente!
Infatti, la mattina seguente, l’arena è animata
come il giorno prima, ma la differenza stavolta mi è evidente fin da subito.
Come ho fatto a non capirlo già il giorno prima? Invece delle classiche mappe e
bussole, che non avevo visto nemmeno ieri, ci sono sci, pelli di foca e caschi.
Perché, stavolta, non sono qui per l’orienteering. Sono lo speaker dei
Campionati Italiani di sci alpinismo! Una richiesta insolita, arrivata qualche
settimana prima, che mi aveva incuriosito e spinto ad accettare la sfida. Mi sono
ritrovato a raccontare storie di salite ripide, di discese mozzafiato e di atlete
ed atleti che sfidavano non solo il tempo ma anche la montagna stessa.
Solo alla fine della giornata, mentre i
partecipanti raccolgono gli ultimi applausi ed io saluto il pubblico con una
delle mie catchphrase “il mondo è troppo piccolo perché non possiamo
incontrarci un’altra volta!”, mi sono reso conto che l’essenza di tutto ciò che
fanno loro e che racconto io è la stessa, sia che si tratti di orienteering sia
che si tratti di pattinaggio o di sci alpinismo. È la passione per lo sport,
per le storie, per l’energia che si sprigiona quando si mette il cuore in
qualcosa.
Così, tornando a casa, con le Pale di San Martino
che svaniscono all’orizzonte, sorrido al pensiero di questa nuova avventura
vissuta. Sapendo già, da sole poche ore, quale potrebbe essere la prossima sorpresa
che mi riserverà il mondo dello sport. E potrebbe essere qualcosa di davvero
enorme! (finger crossed)