Stegal67 Blog

Monday, January 20, 2025

Campionati Italiani Sprint e Mixed Relay 2025 di...

No, questa volta non mi sono presentato al via della “50 Lanterne”, la gara di apertura della stagione orientistica lombarda che mi ha visto tra i (finti) protagonisti in più di qualche occasione.

Le strade della vita mi hanno portato a San Martino di Castrozza, un luogo che porto nel cuore. Le cime maestose tutto attorno, i boschi che sembrano infiniti, i tracciati tra gli alberi ed i sassi che sfidano corpo e mente: tutto questo lo rende un teatro perfetto per l’orienteering, il mio grande amore sportivo. Quando venerdì mattina sono partito per questa nuova avventura, avevo già addosso quel misto di emozione e adrenalina che pochi posti oltre a San Martino riescono a regalarmi.

Anche se stavolta, sotto la pelle, sentivo una sensazione diversa. Forse il fatto che avrei “indossato” solo il microfono anziché anche il pettorale di atleta?

La strada verso San Martino non è nella top ten delle mie preferite: curve sinuose che si snodano tra vallate e boschi, i primi scorci delle Pale che spuntano all’orizzonte, e quel cielo limpido che promette una giornata perfetta arrivano solo dopo centinaia di chilometri di autostrada e traffico e strade statali che fiaccano la mia resistenza alla guida.

Ma poi, con il sole che illumina le cime innevate, mi tornano in mente le mille esperienze vissute qui. Come quella volta che una gara a lunga distanza della Primiero Orienteering Week mi portò fino a Malga Ces, o durante la gara a staffetta dell’Arge Alp di tantissimi anni fa con la neve che copriva il terreno rendendo ogni passo un’avventura e con la sovrastampa del tracciato sulla mappa di gara che letteralmente passò “dall’altra parte del foglio” rendendo le linee magenta visibili solo in controluce. Oppure la volta in cui, come speaker, ho raccontato il campionato italiano sprint 2020, il rientro alle gare nazionali dopo il periodo del Covid.

Questa volta, però, il mio ruolo era chiaro fin da subito: sarei stato “solo” lo speaker di due grandi eventi del Campionato Italiano: la Sprint e la Mixed Relay. Quindi la frase di apertura era già bella scritta: “Benvenuti al Campionato Italiano 2025 Sprint e Mixed Relay…” e poi quella sensazione strana: come finisce la frase???

Anche se non avrei gareggiato, il pensiero di essere parte della competizione mi riempie sempre di entusiasmo. Ho preparato mentalmente le frasi per accompagnare ogni arrivo al traguardo, le storie da raccontare sugli atleti, i dettagli tecnici da spiegare a chi fosse meno esperto. Arrivato a San Martino, l’aria frizzante e il panorama mozzafiato sono sempre una scarica di energia. Eccomi quindi nell’arena di gara con gli atleti intenti a scaldarsi, i tecnici che armeggiano con l’attrezzatura, gli spettatori già pronti a fare il tifo. C’è qualcosa che non mi torna, ma faccio in fretta a sistemarmi alla postazione da speaker, controllando che tutto sia pronto: microfono, pc, elenco partecipanti… tutto è al suo posto, come sempre. Adriano Bettega è dappertutto a sistemare i problemi dell’ultima ora, Ivano mi fornisce ogni sorta di informazione, Ylenia è attorno a dare una mano, il team del GS Pavione con le felpe blu gestisce ogni sorta possibile di attrezzature. E allora cosa c’è che non mi quadra? La tensione cresce mano a mano che si avvicina il momento di dire al microfono la prima parola, ma è una tensione buona, quella che mi tiene vivo e concentrato.

La sprint è quella gara che fa salire le emozioni alle stelle. Ogni atleta taglia il traguardo dopo un intervallo di tempo davvero breve rispetto alle gare sulla media e lunga distanza. In una gara sulla lunga distanza, a meno di errori clamorosi, si può perdere qualcosa qua e là ma allo stesso modo ci sono tanti margini per recuperare. Invece una gara sprint non si vince alla partenza, ma in partenza la si può perdere. Se ogni gara è una storia, la sprint è un racconto breve di Asimov, di quelli che in poche pagine prima ti introducono nel vivo del racconto e poi ti portano ad una conclusione raggelante e inaspettata (grazie per “The Last Question”). La fatica negli occhi, il sorriso per un risultato inaspettato, la delusione per una scelta sbagliata sono il bello dell’orienteering: la capacità di trasformare ogni gara in un racconto unico. Allora cosa c’è che non torna? “Benvenuti al Campionato Italiano 2025 Sprint e Mixed Relay…” e ancora la stessa sensazione: come finisce la frase???

Emozioni, parole, microfono, poi il sole cala dietro le montagne, i boschi si tingono di arancione. L’immagine del campione del mondo Max Peter Bejmer che nel 2017 corre lungo la fila degli alberi che ora non ci sono più, travolti da Vaja, sparisce dai miei occhi lasciandomi con un pensiero non del tutto tranquillo. Qualcosa non torna, decisamente!

Infatti, la mattina seguente, l’arena è animata come il giorno prima, ma la differenza stavolta mi è evidente fin da subito. Come ho fatto a non capirlo già il giorno prima? Invece delle classiche mappe e bussole, che non avevo visto nemmeno ieri, ci sono sci, pelli di foca e caschi. Perché, stavolta, non sono qui per l’orienteering. Sono lo speaker dei Campionati Italiani di sci alpinismo! Una richiesta insolita, arrivata qualche settimana prima, che mi aveva incuriosito e spinto ad accettare la sfida. Mi sono ritrovato a raccontare storie di salite ripide, di discese mozzafiato e di atlete ed atleti che sfidavano non solo il tempo ma anche la montagna stessa.

Solo alla fine della giornata, mentre i partecipanti raccolgono gli ultimi applausi ed io saluto il pubblico con una delle mie catchphrase “il mondo è troppo piccolo perché non possiamo incontrarci un’altra volta!”, mi sono reso conto che l’essenza di tutto ciò che fanno loro e che racconto io è la stessa, sia che si tratti di orienteering sia che si tratti di pattinaggio o di sci alpinismo. È la passione per lo sport, per le storie, per l’energia che si sprigiona quando si mette il cuore in qualcosa.

Così, tornando a casa, con le Pale di San Martino che svaniscono all’orizzonte, sorrido al pensiero di questa nuova avventura vissuta. Sapendo già, da sole poche ore, quale potrebbe essere la prossima sorpresa che mi riserverà il mondo dello sport. E potrebbe essere qualcosa di davvero enorme! (finger crossed)