Stegal67 Blog

Saturday, February 24, 2007

Forse si ricomincia...

Sta per arrivare anche il 25 febbraio, indicato dai più in calendario come la giornata del blocco del traffico nella Pianura Padana, dai meno come giornata della mitica maratona dei luoghi verdiani (quella nella quale fare il tempone) e dai menissimo per la disputa della prima prova di trofeo Lombardia, oltre che Emilia Romagna.
Carrega dunque, e penso che passerò in parechi posti nei quali mi andavo a sollazzare negli anni scorsi con i colleghi Guido e Riccardo prima di andarmi a schiantare di torta fritta in qualche bel posto ameno e poi a letto all’Ilga di Collecchio o nel mio appartamentino 5-posti-letto-5 di Sala Baganza.
Non ho visto le griglie, quindi non mi azzardo a fare pronostici (sui quali si sono sbizzarriti gli altri blog-orientisti); mi limito a sperare che domani non piova durante la gara, variabile veramente pesante per gli occhialuti come me (più impegnati a pulirsi le lenti dall’acqua o dalla condensa che a mantenere la rotta). Ho notato invece che i tracciati sono a cura di Francesca Pellizzola, e questo mi ha fatto venire in mente un episodio di qualche anno fa.

Non ricordo che gara fosse, non ricordo che anno fosse, non ricordo nemmeno quando e perchè mi capitò in mano un volantino di una gara regionale organizzata dall’Erebus Vicenza. Classico foglio A4 piegato in 2 per renderlo a 4 facciate. Ricordo che la prima facciata riportava correttamente il nome della gara, il luogo, la data, forse una foto da cartolina del paese ospitante... e poi scritto bello grosso in fondo “Tracciati di Renate Fauner”. Premetto che non alla fine andai a fare la gara, forse era troppo lontana, forse era in contemporanea a qualche altro evento. Però rimasi incuriosito, stupito ed anche ammirato per la scelta tipografica. Io leggevo in quell’annuncio una frase di questo tipo: “Venite a sfidare i tracciati di una campionessa! Venite e cimentatevi con lei: molti di voi non le sono neppure vicini in gara, ora provate a sconfiggere i suoi tracciati!”.
Forse me lo sono inventato io, forse non c’era niente di tutto questo nella particolare scelta tipografica, forse l’Erebus doveva solo riempire uno spazio vuoto in prima pagina più grande del previsto...
Forse, invece, per la prima ed unica volta in questi anni un team organizzatore aveva voluto mettere in risalto, non come provocazione ma come autentico guanto di sfida, il nome del tracciatore (della tracciatrice) che avrebbe inventato per noi su una mappa vuota gli enigmi ed i quesiti con i quali avremmo dovuto cimentarci, e sconfiggere o esserne sconfitti. In fondo se i patiti della “Settimana Enigmistica” vanno subito a cercarsi il Bartezzaghi o il Ghilardi, perchè gli orientisti non dovrebbero cercare la sfida non solo con se stessi e con i rispettivi colleghi di categoria, ma anche con chi – pittore con una tavolozza bianca – ha inventato un percorso orientistico traendolo dalla propria abilità, esperienza, attitudine e capacità tecnica?

Sono passati parecchi anni da quell’episodio, e probabilmente sto ancora aspettando che nel modo in cui una organizzazione presenta una gara si faccia breccia come consuetudine l’annuncio pressante e urlato, magari con l’indicazione di un curriculum da atleta e da tecnico, del protagonista della giornata: il tracciatore. Mi piacerebbe tantissimo vedere ancora, in futuro, dei volantini che pubblicizzano la gara ed il suo tracciatore con gli stessi caratteri tipografici: così come una canzone da hit parade ed il suo interprete, una collezione di dipinti ed il suo autore, un bolide da Formula1 ed il suo pilota. E poi io in gara non riesco a stare dietro a Francesca nemmeno per 3 lanterne (ma per due si! Platabek di due anni fa, e c'era persino SuperLau quel giorno con me): domani andrò a vedere se riesco a domare almeno il suo tracciato HA.

Non mandatemi “in bocca al lupo” per domani. Mandateli a Francesca: è a lei che ci siamo affidati tutti quanti per l'avventura della Carrega.
In bocca al lupo, Francesca!

Sunday, February 11, 2007

Reality show in ufficio, al telefono:

Domanda: posso chiederle alcune informazioni in merito alla manifestazione Milano nei parchi?
Risposta: certo, mi dica pure

D: vorrei sapere innanzitutto come è nata questa idea e come viene portata avanti
R: guardi, il progetto partito nel 2005, sulle idee scaturite da un gruppo di lavoro ben organizzato ed esperto che ha voluto cimentarsi in prima persona nella determinazione dei fabbisogni dei possibili utenti del progetto. Dopo una prima fase propedeutica nel 2005, il 2006 ha avuto una ottima resa in termini di benefici ed il migliaio di utenti del progetto hanno potuto avvalersi di un servizio che veniva reso per la prima volta in un modo così capillare e così vicino alle esigenze anche geografiche

D: il team è composto da tecnici orientisti?
R: certo, nel team compaiono figure di notevole spessore ed esperienza nel ramo, nonché come è ovvio figure più giovani in grado di apprezzare questa esperienza anche dal punto di vista formativo

D: quante persone vi aspettate nella edizione 2007 della Milano nei parchi?
R: mi aspetto che il numero di utenti possa crescere almeno del 50% rispetto al 2006. Siamo in grado di raggiungere una simile performance e ce lo poniamo come obiettivo di lavoro per il 2007

D: ma le lanterne sono quelle bianche e rosse?
R: si, sono caratteristiche del nostro ambiente

D: cosa ne pensa dell’orienteering praticato con biciclette e sci?
R: simili attività hanno alle spalle una lunga vita, e pur non vedendo alcune persona del nostro team veramente attiva in questo ambito, non posso che considerarle valide alternative nell’ambito di una offerta a 360°. Non sono assolutamente contrario a questo genere di iniziative ed anzi ritengo che completino i bisogni di altri potenziali utenti al di fuori del nostro territorio

D: può organizzarmi una intervista con uno dei vostri tecnici?
R: certo, la farò contattare direttamente o via e-mail da uno dei nostri supervisori che le potrà fornire nel più breve tempo possibile ogni altro genere di informazione e documentazione


Ecco, questo è il sunto molto realistico di una conversazione avvenuta mercoledì pomeriggio.

Adesso la questione è: chi mi poneva le domande si sarà accorto che stavo rispondendo in una sala piena di clienti in presenza dei quali non potevo certo mettermi lì a parlare di lanterne e bussole?
Ma soprattutto, i clienti si saranno accorti che stavo parlando della Milano nei parchi 2007 e non di generici progetti di lavoro?
Io credo proprio di no.