Alcuni pensieri sparsi dopo la gara di Menaggio di ieri.
1) quando sarò presidente della Fiso (anzi, Presidente del MONDO... e Imperatore e Papa) vieterò i cambi di società. Ma come!?!? Uno comincia a tesserarsi con una società, poi cambia quando vuole ed io che scrivo i pezzi per il sito Fiso dovrei anche andare a controllare per chi è tesserato tizio e caio? Ma scherziamo??? Così anche oggi la povera Ombretta si è ritrovata nel GS Delta anziché nella Punto Nord (per fortuna che adesso i testi si cambiano facilmente)
La morale è che scrivere i pezzi alle ore 23.00 di sera, dopo essere stato tirato giù dal letto e strappato al sonno del giusto, non è il modo migliore per scrivere cose intelligenti...
2) dal punto di vista della prestazione personale, c’è ancora tanto da lavorare... ma tanto! Come ho spiegato ad uno dei miei allenatori (ne ho uno in ogni provincia)
- sbaglio dove le carte sono impastate (tanti particolari fitti.. forse sto diventando vecchio e comincio a vederci adagio?)
- in salita cammino e basta. Annuncio per Paolo B.: è inutile che in salita ti scansi per farmi passare... non ho la forza di sorpassare nessuno!
- dopo la salita, tipicamente non riesco a ripartire subito ma devo continuare a camminare per qualche secondo (anche ieri il cervello diceva alle gambe “Riparti! Riparti!”, ma la comunicazione era disturbata
- in discesa ho paura (e ieri c'era veramente da aver paura su almeno due discese!)
Il secondo ed il terzo punto sono cruciali; il primo punto, beh! è la natura che fa il suo corso, il quarto è un riguardo che ho verso il datore di lavoro e di stipendio!
Però, ora che le prime due prove long sono alle spalle, ed anche la temuta prova di Menaggio con salite e rovi ai limite del (mio) sopportabile è passata, posso guardare con più ottimismo al resto della stagione.
Che dire dell’ultima performance? Nonostante i graditi complimenti per qualche scalpo moooooolto prestigioso catturato, la classifica è palesemente falsa. Ah! come avrei sperato di leggere negli split times la storia di una battaglia combattuta metro per metro e secondo dopo secondo con un paio di elite, battuti solo nel finale grazie alla mia tenacia ed alla mia stamina. Invece non è proprio andata così: è stata sufficiente una sola lanterna (la 16 del percorso HA) lunga ... cento metri??? ... per vedere un mio quarto tempo assoluto, in 1’04”, e per vedere che i supposti avversari battuti al traguardo hanno impiegato sulla stessa tratta un tempo variabile tra i 7 e i 10 minuti per venire a capo di quel punto.
Potenza di questo sport strano che è l’orienteering, nel quale ciò che a qualcuno sembra ovvio (uscire dal punto, mirare la collina che si vede bene da lontano, aggirarla sulla sinistra, entrare nel grezzo e trovare il punto lì dove te lo aspetti) a qualcun altro sembra pazzesco... Dato che vale sempre più spesso il viceversa, mi aspetto da un momento all’altro che il “tempone” da 30 minuti su una lanterna cada sul groppone del sottoscritto!
Per quanto riguarda invece il racconto “tratta per tratta” della gara di ieri, mi limito a ricordare un inizio veramente penoso, con Julia S. che mi passa sulle orecchie in salita e ha pure il fiato per fermarsi a smoccolare (in italiano) su qualche cosa del percorso che non le aggrada; la prima lanterna, fatta male con Faetanini e DiStefano nei paraggi e Paolo Grassi in nero ed arancione che mi raggiunge ancora prima della 1, il discesone verso la 2 (vista da lontano) ed il salitone alla 3 ed alla 4 affiancato al mitico Stefano Bettelini (che sarebbe il numero 1 tra gli orientisti alti più di un tot, se non fosse che c’è sempre di mezzo DennyP.). Ad una 5 e 6 in costa fa seguito la 7: tra me ed il punto si frappongono 950 cose tra rocce, muretti, curve di livello, sassi, cose strane e ragnetti vari. Scelgo la via alta fin sotto la strada, evito sulla sinistra il cagnaccio alla catena (con la signora che dal balcone mi urla “Vai avanti! Vai avanti!”... allora non sono il primo a fare questa scelta!) ed arrivo sul punto dall’alto. Corto sulla 8, affronto la discesa per la 9 prima con coraggio... poi penso al mio datore di lavoro e, vedendomi sfracellato sul fondo, propendo per una scelta più sicura; invece Vince passerà proprio dove il mio coraggio ha fatto cilecca: complimenti a lui per la gara ma anche per quella discesa un po’ a vita persa. Le altre lanterne sono più regolari, senza salire o scendere più di tanto, con qualche bel tratto in costa e tante lanterne vicine; l’ultimo grappolo con (credo) Lorenzo P.; solo che io non so che lui che è giovane fa l’HA, e lui non sa che io che sono vecchio faccio l’HA pure io e quindi più che di treno si parla di “elastico”: l’unico vantaggio che ho su di lui è l’uscita dal punto (mi sembra di essere più veloce nel prendere la nuova direzione), poi le sue gambe fanno tutta la differenza del mondo.
Finale in discesa, e tempo di 1h03m. Devo andare a vedere il tempo e la lunghezza dell’anno scorso, dove in H35 non avevo fatto una brutta gara; ma pur essendo tornato a limare i 10 minuti al kmsf, pare che oggi mi sia andata bene. Almeno così dicono i miei 52 milioni di allenatori :-)