Quando sia Pietro I. che Bruno T. mi hanno chiesto se volevo scrivere una cronaca personale delle gare di Moriago e Tarzo, a corollario dei pezzi già usciti sul sito Fiso, ho pensato che poteva essere l’occasione per scrivere di una gara così importante senza avere l’assillo della tempestività della cronaca.
Ho scritto il pezzo sul blog e ieri ho approfittato di un lunghissimo trasferimento coast to coast sulla linea verde della metropolitana per scrivere la prevista cronaca. Come al solito, mi è sembrato di chiudere gli occhi e di sentire le mie dita che si muovevano sulla tastiera mentre attorno a me le persone probabilmente pensavano “ma chi l’è quell lì!”.
E alla fine questo è uscito…
http://www.fiso.it/04_notizie/dettaglio.asp?id=3335
Sinceramente, sono stato tentato di ripartire daccapo.
Non è una cronaca ma un diario, per chi c’era (come me) e chi non c’era (come ad esempio gli Elite che erano in gara e, mi dicono, si raccapezzavano sentendo gli intermedi dalla mia voce…).
Ma poi ho capito che questa è l’unica cosa che avrei *saputo* scrivere, ed in fondo era anche ciò che avrei *voluto* scrivere.
Devo solo dare atto al coraggio di Pietro e Bruno, che hanno mantenuto l’impegno di inserire sul sito il mio pezzo!
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La mia Coppa Italia. A cura di Stefano Galletti (n.d.r.: il titolo non è mio...)
Ecco l'appassionante racconto di Stefano Galletti a proposito della 2 giorni di Orienteering dello scorso week end. Uno spazio che riteniamo doveroso concedere ad un appassionato, puntuale narratore e profondo consocitore del movimento dei boschi.
Coppa Italia – il ricordo dell’uomo dietro al microfono (n.d.r.: questo titolo è il mio)
Sono andato a rileggere il mio titolo di apertura della due giorni di gare che nel 2008 aveva aperto la Coppa Italia: “Bis di Mamleev, poi è Guizzardi by night e Scaravonati by day”. Potremmo sostituire Scaravonati con Kirchlechner ed avremmo ottenuto esattamente quanto successo in questi opening days 2009... oppure no? Il risultato sarebbe corretto nella forma ma non certo nella sostanza! Rispetto al 2008, infatti, l’andamento delle gare è sembrato essere l’esatto opposto di quello che un anno fa aveva visto i protagonisti già citati emergere vittoriosi dalla Collina Morenica di Rosta (Torino).
Nel 2009 la sceneggiatura si sposta in Valdobbiadene, tra Moriago della Battaglia e Tarzo, sede rispettivamente della prova in notturna con partenza in massa e della seconda gara long della domenica mattina. E’ in queste località che l’inedita organizzazione dell’Orienteering Prealpi (si tratta in realtà dell’unione di Orienteering Tarzo e Orienteering Miane che celebrano così anche il loro sponsor principale) accoglie il popolo degli 800 orientisti circa venuti ad affrontare i tracciati della Coppa Italia. E chi li accoglie se non Janos Manarin (notturna) e Roland Pin (diurna), ovvero i tracciatori che raccoglieranno da parecchi Elite il plauso pressoché univoco per i percorsi mai banali e sicuramente azzeccati di questa due giorni?
Si parte sabato con la gara di Coppa del veneto sulla carta “Palù” di Moriago, ma il clima si scalda (anche in una fredda serata) attorno alle 19.15 con il lancio in massa degli Elite e di tutti coloro che nella categoria di contorno se la sentono di affrontare le tenebre.
La partenza Elite è veramente spettacolare: dopo circa 500 metri di gara gli atleti ripassano alle spalle della partenza ed i presenti possono fare ala ed applaudire il passaggio; in testa al gruppo Giancarlo Simion (US Primiero) e Klaus Schgaguler (Gronlait), poi subito dietro Marco Seppi (Cus Bologna), Alessio Tenani (Forestale) e Mikhail Mamleev (Sport Club Merano) che ha vinto le ultime due edizioni della Coppa Italia in notturna. Insieme a loro Tom Herremans (Erebus Vicenza), e anche se gli astanti ancora non lo possono immaginare saranno proprio loro i protagonisti della gara. Quando passa il gruppetto delle DE, Michela Guizzardi (Cus Bologna) ha già una quindicina di metri di vantaggio sul terzetto composto da Maria Novella Sbaraglia (GO Subiaco), Christine Kirchlechner (Sport Club Merano) ed Heike Torggler (FitMonza).
Le luci di questa processione, che ha nella carta e nella bussola i propri simboli mistici, spariscono in lontananza per la prima “ala di falena” (parafrasando il noto blogger Dario Stefani, se di giorno di parla di “ala di farfalla” di notte non può che trattarsi di falene…). Adesso è il bosco a popolarsi di luci; luci ovunque che si rincorrono in una danza che è irregolare per gli spettatori ma che ha una ratio ben precisa per i concorrenti impegnati nelle loro tattiche di gara, negli inseguimenti e nelle fughe che si sviluppano attorno al centro delle suddette ali. Al passaggio dalla strada asfaltata ecco la notizia bomba: Schgaguler e Simion in fuga, poi Seppi e Caraglio insieme! E Mamleev? Due minuti di ritardo, e sembra impossibile che l’altoatesino possa recuperare un simile distacco accumulato tutto sulla prima lanterna. Nessuna notizia di Tenani (e non sarà la prima volta nel week-end), ed è già tempo di portarsi al punto spettacolo. Ancora luci attorno al campo sportivo di Moriago, ancora file di fasci luminosi che si rincorrono ma non si avvicinano, ed improvvisamente da destra una luce si stacca e punta dritto al traguardo. Un fuggitivo? La tuta è quella della Forestale… è proprio Tenani! Ma improvvisamente l’atleta spegne la luce e si accomoda mestamente sulla corsia a fianco del rettilineo d’arrivo: due ali di punti percorse nell’ordine sbagliato e le velleità di Alessio vanno in frantumi.Occorre attendere ancora qualche minuto poi il punto spettacolo si anima davvero, e 4 fulmini nella notte arrivano a punzonare: Schgaguler, Simion, poi Seppi... e la quarta tuta bianca e rossa fa pensare a Caraglio.
E invece no! E’ Mamleev, che in solitaria ha compiuto una rimonta impensabile fino a raggiungere il gruppo di testa! Ora il pronostico è quasi a senso unico: come può Mamleev perdere dopo una simile prodezza? Infatti al rientro verso il traguardo il guizzo vincente è quello di Misha; solo Simion gli mette un po’ di sale sulla coda, giungendo staccato di una decina di metri, poi ancora dieci metri ed ecco Seppi per il terzo posto, ed altri dieci metri per il quarto posto di Schgaguler. La doccia fredda che definisce il podio è per Simion, che realizza una P.E. proprio al primo punto affrontato in testa al gruppo ed esce di classifica.
Tra le donne si assiste ad una franca vittoria di Michela Guizzardi, anche lei per la terza volta consecutiva regina della notte in una gara che l’ha vista solitaria in testa fin dalla partenza. Dopo il ritiro nel bosco di Heike Torggler, non in perfette condizione fisiche, occorre aspettare qualche minuto per veder arrivare Kirchlechner, e poi ancora altri minuti per l’arrivo di Sbaraglia; quest’ultima è terza al traguardo ma un po’ seccata per una condotta di gara non esente da qualche errore di troppo.
Poche ore di sonno tra il defaticamento ed un nuovo risveglio. E’ già l’ora di affrontare la carta di Tarzo-Resera per una prova sulla lunga distanza il cui sviluppo chilometrico ma soprattutto il dislivello (costante ma onnipresente) sono roba da far tremare le vene ai polsi dei più duri! La giornata è fredda all’alba e poi sempre più calda, ed anche questo avrà il suo peso sulla resistenza dei concorrenti. Nel parterre la parola chiave è “scelte”: dislivello puro o lunghissime tratte in costa? Ogni Elite ha la sua ricetta in testa, ma come sempre nessuno sa se sarà quella vincente o se si rivelerà penalizzante; il punto radio a metà gara maschile e a tre quarti di quella femminile è pronto a dare ragguagli importanti sui passaggi degli atleti.
Passaggi che tardano ad arrivare. Occorre aspettare 68 minuti dalla prima partenza per l’annuncio del passaggio di Serghiy Mukhidinov (Friuli MTB&O), poi dopo una ventina di minuti circa ecco Daniele Orler ed Aaron Gaio (US Primiero) che si attestano sullo stesso tempo parziale. Ma la prima rasoiata alla classifica la tira Luca Dallavalle (GS MonteGiner) che scende finalmente sotto l’ora: 58’30” per lui ed un tempo parziale che resiste fino al passaggio di Emiliano Corona (GS Esercito) che scende a 55’ nonostante non pronosticasse per se stesso una gara positiva. Ancora una volta il tempo di Corona resiste a lungo, anche di fronte alla sfida di Manuel Negrello (US Primiero) a suo agio in una prova che sembra a tratti una sky race, fino al passaggio degli altri big: prima Simion in 53’30”, poi Schgaguler scende ancora a 52’11 secondi, poi ancora Seppi passa in 52’20 secondi a soli nove ticchettii da Klaus. Si attende Mamleev e la risposta non si fa attendere: 49’ circa al passaggio al punto radio ed il sipario sembra essere calato anche sulla gara di Tarzo! Non si hanno, purtroppo, notizie di Tenani ed il passare dei minuti fa temere con sempre maggiore ansia che Alessio abbia avuto qualche problema più serio rispetto ad un grosso errore tecnico...
Intanto arrivano al punto radio anche le DElite: la prima è Francesca Pelizzola (NordEstTarcento) che come al Trofeo delle Regioni 2007 sembra esaltarsi nelle gare più dure della stagione. Il suo tempo parziale è abbassato prima da Adrienne Brandi (CCR Roma) che viaggia con Jessica Orler (US Primiero) e Daniela Poete (Interflumina), poi in rapida sequenza da Sbaraglia e Kirchlechner. L’ultima a passare è Michela Guizzardi che fa segnare il migliore, ma non ancora decisivo parziale di gara. Pelizzola giunge per prima al traguardo e le posizioni di testa si consolidano come all’intermedio; Brandi conquista il primato parziale e questa volta non arriva al traguardo con il consueto sorriso, avendo patito anche lei la durezza della prova di Tarzo.
Subito dopo arriva Sbaraglia ed il primato passa di mano pur restando in territorio laziale: Maria Novella è più convinta rispetto alla gara del sabato, ma anche lei provata. Mancano Kirchlechner e Guizzardi, le eterne duellanti della stagione che verrà: Christine percorre a tutta velocità il rettilineo d’arrivo in leggera salita e fa segnare un tempo ufficioso di 86’38”. Guizzardi ha ora 4 minuti per giungere al traguardo, e dopo un tempo indefinibile sbuca dall’ultima curva ancora in ottima spinta, con un rettilineo finale grintoso. Rapidi calcoli a mente: i minuti di gara sono 86, i secondi ... sembrano ancora 38!!! Pari??? Possibile? Il responso è quello del computer che registra i passaggi sulla sicard: punzonatura mancante per Guizzardi, Kirchlechner ha vinto la gara di Coppa Italia! Sono un paio di secondi di scoramento per Michela, per la quale la prima sconfitta da lungo tempo sembra essere solo un breve passaggio a vuoto nella stagione che la aspetta (ed in fondo anche nel 2008 la seconda prova di Coppa Italia le fu infausta... ma la stagione poi andò come tutti sanno).
Restano gli ultimi decisivi arrivi nella ME. Luca Dallavalle giunge al traguardo con il miglior tempo, col viso pesantemente segnato dal sangue come prima di lui in M20 il fratello Roberto (vincitore della categoria). Poco dopo, Emiliano Corona conferma l’ottimo tempo intermedio passando al comando con quello che si rivelerà essere il sesto tempo di gara. Venti minuti resiste il primato di Corona: arrivano Schgaguler e Simion insieme e passano in prima e seconda posizione. Adesso bisogna aspettare Mamleev e, come nel caso di Guizzardi, sembra che la sua sagoma tardi a comparire su rettilineo finale. Poi qualcosa si anima nella zona dell’ultima lanterna, ma è Marco Seppi ad arrivare al traguardo rimanendo staccato di pochi secondi da Schgaguler. E Mamleev? Ancora pochi secondi e dalla curva sbuca... Tenani??? Ma dove era finito? E dietro di lui Mamleev, che spinge sulle gambe ma sembra visibilmente in difficoltà rispetto agli altri big! Mamleev vince precedendo di poco più di 2 minuti Schgaguler, che nell’ultimo quarto di gara gli recupera quasi due minuti; Seppi e Simion resistono al terzo e quarto posto, mentre Tenani si inserisce al quinto davanti a Corona.
Poi è tempo di far parlare il vincitore, che con sincerità ammette di aver patito tantissimo la gara e soprattutto il finale: “Mi sono accorto che nell’ultima parte di gara non stavo andando bene, stavo facendo degli errori ed ero molto stanco. Sono stato fortunato perchè ho potuto appoggiarmi a Seppi e Tenani che erano con me, altrimenti non so come sarebbe finita... quando inizi ad essere in difficoltà puoi perdere 1 minuto a punto, e Klaus non era lontano da me”.Per Mamleev parlano anche le parole di Marco Seppi, soddisfatto della sua gara e dello stato di forma raggiunto così presto: “Sono partito prudentemente ma al quinto punto ho visto arrivare da dietro Mamleev veramente forte. Sono stato con lui per alcuni punti poi su una tratta ripidissima l’ho visto andare via in salita come una moto! E ho pensato: ma dove va questo!!!”.Tenani si dice soddisfatto del quinto posto, conseguito dopo la cocente delusione della sera precedente: “Sono partito tranquillo e dopo un’ora di gara ho provato ad accelerare: la mia seconda parte di gara è stata persino più veloce della prima parte”.
Non sono stati questi, certamente, gli unici momenti di vero pathos vissuti a Tarzo. Si potrebbe parlare ancora della vittoria, con un vantaggio enorme, di Stephanie Weiss (T.O.L.) in W18, del duello Viola Zagonel (US Primiero) – Liliana Papandrea (Marconi ’93) in W16 che si risolve a favore della trentina, delle prove maiuscole di Oleg Anuchkin (T.O.L.) in M40 e di Carlo Rigoni (US Primiero) in M35. O per una volta della sconfitta per pochissimi secondi di Massimo Balboni (GiocaFaenza), secondo dietro a Patrizio Orler (US Primiero), perchè i campioni fanno più notizia quando perdono rispetto a quando vincono. E sono solo alcuni esempi.Ma nella mente dell’uomo dietro al microfono, le gare di Tarzo e Moriago resteranno impresse soprattutto per lo spettacolo offerto nelle categorie Elite. Ed è a loro che dedico questo ricordo del fine settimana di Coppa Italia, sperando di cogliere anche le intenzioni del pubblico presente.
Stefano Galletti
Stegal67@hotmail.com