Stegal67 Blog

Sunday, December 17, 2006

TRE, ovvero mezza maratona di Trezzo

Se un giorno mi avessero detto che un problema di lavoro sarebbe stata l’occasione per andare a fare la mezza maratona di Trezzo... diciamo che in settimana la tensione si è fatta sentire. Diciamo che volevo ricavarmi un po’ di tempo per sentire un po’ di musica in santa pace. Diciamo che ieri sera la proposta è stata “Vieni a Trezzo che parliamo degli ultimi casini”... il che si può verificare solo nel momento in cui una delle persone a cui devi riferire come va e come non va in ufficio è un maratoneta!
Lasciamo perdere subito i commenti sul lavoro e concentriamoci sulla mezza di Trezzo. Uscire di casa alle 6.30 col buio pesto di domenica mi fa subito pensare alle trasferte orientistiche di una volta, quando non era ancora tempo di mollezze e magari per andare a Gallio agli italiani o a Meltina per i regionali altoatesini si partiva veramente alle 5 del mattino, col giro di Milano a raccattare compagni di squadra e poi via in autostrada. Ma noi siamo gli sportivi della domenica, quelli mossi dalla passione, e mi spiace un po’ vedere i residui di due pazzeschi frontali ai primi due semafori di Via dei Missaglia (due botti che ho sentito bene questa notte) e pensare che magari meno baldoria e più sport possono fare solo bene (poi invece potrebbe essere stato un padre di famiglia che correva a casa dopo essere stato in farmacia a comprare una medicina... vai a sapere).

Perdersi a Trezzo sull’Adda ed arrivare al ritrovo grazie alle indicazioni di una sciuretta che è in giro col buio alle 7.15 di domenica mattina... vabbé, ho fatto di peggio per arrivare a certe gare con le indicazioni inesistenti! Ho concesso al boss 15 minuti prima della partenza per spiegare gli ultimi avvenimenti, poi entrambi ci siamo concentrati sui 21 km che avevamo davanti. Musica su, gambe giù ben ancorate e via verso l’ignoto (21 km sono ancora parecchio di più della distanza nella quale mi trovo a mio agio), ma questa volta ho lasciato a casa la cassa con le 6 bottiglie da due litri di acqua minerale che mi portavo addosso e corro più leggero e più fiducioso ... questa forse la capisce solo Andrea Segatta!

Domanda: ma perchè in queste gare il chilometraggio, pubblicizzato e indicato come plus della corsa, sembra così approssimativo? Primo pezzo di gara in discesa per portarsi sulle rive dell’Adda, vicino alle centrali idroelettriche che si vedono benissimo dal basso, e poi via nel parco nord Adda proprio in riva al fiume, tra scenari molto belli (e la mente che si sofferma sui dettagli del terreno: avvallamento, avvallamento grande, vegetazione verde, qualche bianco...). Il boss viaggia ad un bel ritmo ma gli sto dietro, lui raggiunge un amico e ci scherza un po’ ... mi presenta come “un podista in gamba” ed io vorrei rispondere con le immortali parole di uno dei Ragazzi della Terza C: "Vedo che lei è un ragazzo molto preparato" "Prof. Lei mi confonde..." "Beh? Fa il modesto?" "No, lei mi confonde con qualcun altro!". Comunque alla fine lo lascio andare avanti (ha deciso che farà la 21 km in un’ora e mezza e deve accelerare...). Parte la musica. Della selezione in ordine più o meno alfabetico by Stegal ricordo:

Ancora Tu, Hard to say I’m sorry, Girls just want to have fun, Died in your arms, Don’t let me be misunderstood, Face to face heart to heart, It’s raining men (by la mia spice girl Geri Halliwell), Knock on wood, Dieci ragazze, Per un’ora d’amore, Meteor men, Parole parole (Mina e Alberto Lupo), Personal Jesus, Seven Naton Army, Square rooms e Tainted love

Saltato il km 2, il km 4 arriva in 20’50”, il 6° dopo altri 10’58” (e mi va bene). L’ottavo... ecco: 9’45” non va più così tanto bene, ed il tizio che corre al mio fianco mi guarda come dire “Hanno tassato anche i km e sono più corti?”. 10’31” al decimo ma adesso tutti aspettano il MURO, ovvero la risalita dalle sponde dell’Adda fino a Cornate d’Adda, un muro di ciottoli che sembrerà un mix tra il muro di Grammont e la salita di Kaberlaba del Trofeo delle Regioni (quella che quando feci vedere la mia scelta drittissima a Rigoni, lui rispose “Tu sei un pazzo”). Infatti salta il 12° km, probabilmente stavo rendendo l’anima in salita, e salto dritto al 14° in 24’37”. Il fatto è che a questo punto mi accorgo che davanti a me c’è Stefano Cristellon... non che oggi ci fosse veramente Stefano Cristellon, ma un giorno farò una specie di outing sportivo e spiegherò una volta per tutte perchè, a partire da un bel giorno molto piovoso di autunno, venti o trenta metri davanti a me nei pezzi di scorrimento c’è sempre Stefano Cristellon! Il che si traduce in: 9’34 al 16°, 9’52” al 18° (con salita). Mancano 3 chilometri e Stefano Cristellon non è più davanti a me, anche perchè ha assunto le sembianze di un concorrente che mi ha superato di gran carriera sulla salita e che adesso è ancora lì a pochi metri... raggiungimento... affiancamento... allungo, allunga anche lui, allungo anche io, allunga di più, sembra una gara tra due deficienti! Cartello del km 20: 8’08”! PREGO??? La cosa assurda è che ... di colpo questo si pianta e non si muove più, mi giro e questo dice “Vai, vai...”. Una crisi nera su cui dovrò riflettere perchè non capiti a me un giorno o l’altro. Finale in bellezza in 1h49’19”, su un percorso più duro di quello di Gorgonzola. Ed un altro bel pieno di endorfine. Il capo? 1h35m circa... bravo lui, ma bravo un po’ anche io.
So che c’è tanto lavoro da fare per il mio obiettivo, ma accidenti! Posso farcela!

Sunday, December 03, 2006

Alla ricerca delle endorfine perdute

Domenica 3 dicembre, lasciato al palo dal calendario orientistico, ho provato a rinverdire i fasti dei due anni passati nei quali mi ero cimentato con molta fatica e un po’ di dolori nella maratona di Milano. Visto che qualche collega del piano di sopra andava alla “Gipigiata” di Gorgonzola, mi sono aggregato al gruppo per il percorso sulla mezza maratona, che per me è sempre un tantinello sopra alle possibilità. A parte uno dei colleghi, maratoneta fatto e finito che di mezze maratine ne fa una alla settimana, gli altri si accontentavano dei 12 km, il che per me ha significato il fatto di potermi fare il mio bel giretto tranquillo al mio passo.
Sveglia alle 6. A Gorgonzola alle 7.30, ho dato subito prova di essere un vero orientista:
1) scampo all’apocalisse in tangenziale e arrivo dritto al ritrovo per stradine di campagna
2) mi rifornisco immediatamente di tutti i volantini che trovo, come fanno quelli che ritirano anche la promozionale in Finlandia anche se non escono mai a gareggiare dai confini regionali
3) chiedo “dove è la partenza?” :-)

Ipod sul braccio, ma risparmio la sequenza di canzoni e canzonette. Sono andato via col mio passo concentrandomi per fare tutto il giro da solo, ovvero senza tenere il ritmo di qualcuno anche solo più veloce di me e senza accodarmi a nessuno anche solo poco più lento di me. La maggior parte di quelli che mi hanno superato hanno deviato sul percorso da 12 km, altri ancora all’ottavo chilometro hanno fatto un bel taglio (10 metri per portarsi al cartello del km 12 ed evitare i 4 km di bosco con qualche passaggio carino nei valloni). Non posso fornire ragguagli chilometrici parziali perchè i cartelli indicatori mi sembravano messi un po’ alla rampazzo... 2-4 in 12’01” (vabbé che vado piano, ma così è un po’ da lumachina) e 4-6 in 9’35”! tempi anche difficili da valutare perchè dopo il sesto km è cominciata la sequenza dei campi o dei sentierini tra le rogge (terreno piatto ma comunque più sconnesso del manto stradale). In mancanza (o sono io che non l’ho visto) del km 14, mi sono ritrovato al 16 ancora con qualche energia e ho provato ad allungare un cicinino, e ho fatto bene perchè al 18 ho anche trovato la collaborazione di uno di Cremnago che andava proprio al mio passo.

Il finale è classico dell’orientista da 23 punti in lista base: vede il cartello “ultimo chilometro” e si lancia (mi lancio) in un allungo-sprint che lascia sorpreso me e tutti quelli che mi avevano passato negli ultimi chilometri. Il ragguaglio dell’ultimo km è di 4’11”. Possibile? Il tutto per 1h51’15” di percorso. Il collega-maratoneta chiude in 1h39’, desaparecidos gli altri del terzo piano. Al traguardo una nutrita pattuglia Stankanov (Dipa, Elena, PaoloB con consorte, famiglia Titoli, famiglia Gatti, AllessandraG.. ho dimenticato qualcuno?) in attesa del numero 1 tra gli StefanoG del lotto, che chiude in 1h31m circa con cuffie al seguito: grande!!!