Stegal67 Blog

Thursday, April 26, 2007

Domani a quest’ora. Ogni tanto mi capita di pensare allo scorrere del tempo in termini di “domani a quest’ora”. Naturalmente questo mi viene spontaneo quando tra l’“hic et nunc” e il “domani a quest’ora” c’è una frattura di eventi che modifica sia l’attività consueta sia il luogo che mi circonda, oppure quando si arriva al momento topico di una serie di eventi. Una situazione che vivevo quando dovevo dare li esami all’università: il giorno prima dell’esame mi dicevo che, nel bene o nel male, di lì a 24 ore avrei avuto comunque modo di sfogare la tensione accumulata nello studio. Ci penso quando sul lavoro ho qualche incombenza importante o stressante. Ci penso oggi che sono in ufficio, e guardo a domani.
Domani a quest’ora avrò probabilmente addosso un paio di calzoncini verde scuro, una maglietta bianca oppure la mia polo nera della Maratona di Milano 2005 a seconda del tempo, bussola al pollice sinistro, si-card al medio destro, cartina in mano... Lo scenario attorno a me non parlerà italiano, nemmeno in minima parte, bensì tedesco. Sarà quello di Bishofsmais, in Baviera. E Davanti a me a colpi di 24 ore in 24 ore ci saranno 3 tappe della 3 giorni “kristalglas” di lunghezza notevole e dislivello tonante.
Sarà come sarà, andrà come andrà. Spero nel bel tempo e spero di divertirmi, dal momento che sono i primissimi giorni di ferie da luglio 2006. La sensazione di “prendere ferie” è un po’ strana dopo quasi 10 mesi. E si che si tratta di due giorni soli... resisterà la banca senza di me o crollerà miseramente ? :-)))
Pillole sulla 3 giorni tedesca.
- il prologo annunciato fino a ieri alle ore 16 è diventato alle 17 a meno di 24 ore dall’inizio (e meno male che non ci sono tanti stranieri iscritti i quali, magari, sono già sul posto e si sono fatti i loro piani in funzione delle griglie)
- abbiamo chiesto partenza tardi al prologo segnalando che arrivavamo da Milano e ci è stato detto “ok” o “jawohl” (fate voi): risultato: griglie a caso come di consueto
- ho chiesto orari di partenza per le prime due tappe se possibile nella stessa fascia oraria (siamo una macchina sola): risposta “ok” o “jawohl” (fate voi). Risultato: io parto per la prima tappa al minuto 1, un altro al minuto 115... Quasi o come, a Raskovec!

Vabbé, vorrà dire che qualcuno si alzerà presto perchè ha la gara presto e qualcun altro dormirà al ritrovo, aspettando il suo turno o attendendo il ritorno degli altri. E si che non ho visto una caterva di iscritti... pensavo di trovare tanti cechi, ma non ne ho visto nemmeno uno iscritto (o forse non ci ho fatto molto caso, qualcuno ci sarà, ma pensavo molti di più). In definitiva, si tratta di aspetti di secondaria importanza. Quindi, tutto sommato, sarà una bella esperienza e sarà un grande successo. Andrò a promuovere anche in Germania la mia candidatura a presidente IOF: dopo quello che ho scritto sul sito ASTI, fioccano già le e-maildi consenso! Basta con le fasce per età, introduciamo le fasce “per peso”!!!
Auf wiedersehn...

Tuesday, April 24, 2007

Ci sono dei fine settimana nei quali il passatempo di atleta deve necessariamente cedere il posto a compiti sull’altro lato della barricata, quelli di organizzatore e di collaboratore. Il fine settimana del 21 e 22 aprile è stato passato (quasi) interamente sui campi di gara nelle vesti più disparate; un buon preludio ad un altro week-end di fuoco, quello del 12 e 13 maggio, durante il quale tra “Milano nei parchi”, Trofeo Nazionale Centri Storici e Coppa Italia di trail-O ne faremo di cotte e di crude...

Sabato: Sonvico, zona nord di Lugano. Sono in zona alle ore 11.30. Il mio compito è quello di collaborare alla “sicurezza della strada”. In pratica sono armato di pettorina catarifrangente e paletta e smisto auto tra l’ingresso al campo sportivo ed il parcheggio, dove entrano auto ed escono furgoni che portano in zona partenza gli atleti. Un compito di tutto riposo che mi consente di prendere un po’ di sole e di salutare praticamente tutto il TMO al completo che fa avanti e indietro sulle 4 ruote! Dovrei anche dire qualcosa della mia gara (l’organizzazione AGET mi consente anche di correre, anche se non porto punti alla causa sociale in questo primo anno da orientista tesserato svizzero)... posso glissare? Diciamo che la mia prestazione è abbastanza anonima, ma sono giustificato per l’impegno profuso rpima della gara per la giusta causa! Un bel bosco, comunque, d’altronde la zona è quella di Tesserete e il tracciato corre per buona parte in costa, in un bosco pulito e per nulla pericoloso. Tutto talmente bello che nel finale praticamente mi addormento, cercando una lanterna sui cocuzzoli quando invece è in un avvallamento... infatti appena il cervello realizza che gli occhi non devono cercare l’alto ma il basso... eccola lì! A 10 metri da me.
Casa. Sabato sera. Via la borsa della gara. Ecco la borsa per il secondo compito: giudice di arrivo alla Coppa Italia MTB-O di Arsago. Le cose che ho visto, e le cose che non ho visto, e le cose che ho visto solo io, e quelle che forse non ho visto ma magari ci sono state... ecco, sono tutte raccontate nel pezzo che ho riportato sul sito Fiso. Quello che non ho potuto raccontare è la sicurezza di lavorare all’arrivo con un esperto come Paolo Ferrari, che ha gestito praticamente le cose da solo dandomi anche il tempo di preparare le classifiche ufficiose lì sul posto ad uso degli atleti che man mano arrivavano. Non ho potuto raccontare i momenti di preoccupazione dei ragazzi del Panda Valsugana, cui mancava una concorrente all’appello, ma sono stato contento che alla fine la mia scelta di lasciare giù (anche molto fuori tempo massimo) la lanterna 100, che poi era 90, e l’arrivo è servita perchè questa ragazza è arrivata effettivamente al traguardo... e se non avesse trovato gli ultimi riferimenti magari avrebbe continuato a vagare un po’ più a lungo. Ho raccontato il volo incredibile di Thomas, ancora più incredibile quando penso che in quel tripudio di pali stazioni lanterne raggi ruote e fettucce il suo primo, unico e lucidissimo pensiero è stato quello di allungarsi ancora da terra a punzonare il finish! (io sarei stato lì a contarmi le ossa tutte intere). Bravi ai ragazzi e alle ragazze che hanno finito, il mio amico del TOL Daniel T., sua moglie Cristina (saluti ad entrambi da parte dei miei genitori), Giuliana Zoppé che per 5 minuti è finita sul sito Fiso come Claudia Zoppé (devo aver fatto un mix con Claudia Zanei, la mia temeraria compagna di staffetta in quel Trofeo delle regioni a San Martino di Castrozza, sotto la neve io, lei e Roberta ad arrivare miracolosamente terzi di categoria!). E tutti gli altri che mi hanno sopportato mentre mi allenavo a dire fesserie al microfono.
Dovrei concludere parlando anche del fatto che domenica pomeriggio, per non perdere il vizio sennò Marco “Rusky” mi dice che mi sto rammollendo, sono andato sotto la caldazza a fare una 10 km vicino a Cusago. Come dire: prestazione scadente. Non mi sono mai sentito stanco e, al tempo stesso, non sono mai riuscito ad allungare il ritmo di mezzo passo. Non sto a dire il tempo che ci ho impiegato sennò i ragazzi\ragazze Elite che leggono il blog chiudono schifati il browser... (diciamo che non sono una minaccia per i posti in nazionale).
Però sono giustificato anche questa volta, no?
Ecco. Troppe giustificazioni. Troppe scuse. Quando si comincia così, vuol dire che si è imboccata la china discendente...

Monday, April 16, 2007

Per tutti coloro che hanno vagato per la Toscana dopo aver dormito a Prato ...
Per tutti coloro che hanno fatto delle inversioni ad U da "meno mille punti sulla patente" per capire se il quadratino di carta appena superato era il segnale dell'orienteering o un Evviva gli sposi...
Per tutti coloro che hanno seguito una Megane Scenic sulla strada sterrata fino all'ingresso della cascina ... (vi ho già detto che non dovete seguirmi in gara! Ma nemmeno prima!)
Per tutti coloro che quasi sono arrivati in partenza in automobile, senza essere passati dal ritrovo...

Quello che segue è il testo di una mail scherzosa (ma mica tanto) che nei giorni precedenti alla gara di Prato avevo inviato a tutti gli Uellini.
Problema: come arrivare al ritrovo?
Dati del problema: disponibili sul libretto in internet

****

Guardo per pura curiosità il volantino (no, il libretto si chiama) della gara di Coppa Italia di Prato.

Leggo.
"Ritiro pettorali": c’è un indirizzo preciso al sabato, mentre per la domenica viene dato un "poligono di tiro a segno" a 350 metri dall’arrivo.
Bene, penso io. Andiamo a vedere dove è l’arrivo.

Leggo.
"Ritrovo": in zona arrivo a 100 metri dal posto ritiro pettorali.
Quindi penso che c’è una zona nella quale in 350 metri ci stanno un ritiro pettorali, un ritrovo e, se tanto mi da tanto, un arrivo a 250 metri dal ritrovo. Ma dove è l’arrivo?

Leggo.
"Partenza": a 25 minuti al passo dall’arrivo e dal ritrovo.
Bene. Adesso so anche dove è la partenza. Ma dove sono ritrovo e arrivo?
Tutto quello che so è che sono a 100 metri da un poligono di tiro a segno...
ce ne sarà uno solo in tutta Prato, o in tutta la Toscana? Sarà così famoso da essere evidenziato con cartelli luminosi fin dall’autostrada?

Leggo.
Categorie, distanze, iscrizioni, quote gara... "Carta di gara": Monteferrato. C’è il numero di carta, la delibera che consente di correre 1:10000. Vabbé, mi accontento di Via Michelin... cerco Monteferrato su Via Michelin... NIENTE!!! Non c’è nulla di nulla.

Leggo.
Menu, kindergarten... "Come si arriva"... Finalmente una indicazione!

Leggo.
"Uscire a Prato Est e seguire indicazioni per Vernio. La segnaletica orientistica ci conduce al luogo gara". Cerco Vernio su Via Michelin... sta a chilometri e chilometri da Prato. Sembra la stessa distanza che c’è tra Trento Nord e Coredo, tanto per dirne una! Ma la gara è a Vernio o dove? E se salto anche solo uno dei segnali orientistici?

Secondo me qualcuno è entrato un po’ in loop nel compilare quel libretto. Non si può avere un indirizzo, una indicazione più precisa, un qualcosa che mi dia l’idea che forse sono "finito lungo" e quindi devo tornare indietro o chiedere indicazioni... su che cosa? Su un poligono di tiro? Su Monteferrato che non è nemmeno una località? (ma essendo un monte sarà tondo e quindi un locale potrebbe farmici andare dalla parte opposta).

Ps: comunque Monteferrato è a nord di prato. Su via Michelin bisogna cercare "Via di Galceti" nella città di Prato. L'area verde segnata tra le frazioni di Figline e Montemurlo è proprio il Monteferrato.

Sunday, April 15, 2007

Primo?
Primo!
Beh, non certo nella classifica di Coppa Italia a Prato Monteferrato, anche se "mi sono piaciuto" è un modo come un altro per definire a mia gara che mi ha visto (forse) al 15° poto in H40, ma su un percorso che in altre situazioni avrei lasciato perdere a metà (ma voglio vedere come ero messo alla quinta lanterna...).
No, intendo primo a commentare la gara... NON QUI !!! SUL SITO FISO !!!
E' già, ecco la mia giornata:
5.05 - sveglia (Milano, Via dei Missaglia)
5.40 - ritrovo nel parcheggio sotto casa
5.50 - partenza per Prato
9.10 - ritiro pettorali a Prato Monteferrato
12.38 - partenza della mia gara sotto un sole cocente
14.qualcosa - conclusione della gara
15.30 - partenza da Prato
20.02 - arrivo al parcheggio di Via dei Missaglia; che bello guidare la Megane! Si guida da sola e mi sono fatto tutto d'un fiato i 300 km senza nemmeno uno sbadiglio!
20.30 - fine della meritata doccia
21.00 - fine delle meritate lasagne
21.05 - inizio a scrivere il pezzo per il sito
22.00 - finisco di scrivere il pezzo per il sito
22.10 - pezzo pubblicato, apro il blog...

Eppure sto bene, sono fresco e pimpante. L'orienteering di oggi mi ha restituito alla vita dopo una settimana di lavoro da delirio. Sono contento e vorrei che questa giornata non finisse mai.
Certo, scrivere il pezzo in 1 ora soltanto è un po' una follia poco professionale... potrei aver scritto qualunque castroneria, ma posso sempre correggere in corsa. E poi, ah già, io non sono un professionista del settore!

Nei prossimi giorni ripercorrerò la mia gara di oggi, pubblicherò la mia mail a tutta l'U.L. nella quale davo indicazioni su come arrivare al ritrovo (a futura memoria per i volontari in arancione) e parlerò di un mio compagno di squadra che pensavo di poter almeno avvicinare (nei distacchi) in questo 2007... ma lui sta fuggendo in avanti come un vero Elite e ormai all'elenco dei "soliti noti" (Pradel, Corona, Sacchet, Cipriani, Casagrande, Corradini, Hayman, Baccega, Girardi, Arduini, ecc.ecc.) bisogna aggiungere anche il suo: M.G.

Friday, April 13, 2007

Il fine settimana in arrivo si preannuncia ricco di fatica.
Si comincia domani mattina presto al Monte Stella (la Montagnetta di San Siro) con la posa punti per la terza tappa di Milano nei Parchi 2007. Ritrovo ore 7.30 per me, per Adele, Stefano B. e Alessio: io sarò il gran conducador e loro saranno i miei sherpa che si sobbarcheranno la fatica di 32 lanterne (solo per una promozionale... auguratevi che non mi facciano mai tracciare una gara seria perchè sennò non mi basta tutta la paleria d'Italia). Ovviamente sarò clemente e bonario e quando chiederò loro di spostare di 10 cm un palo che avranno appena finito di conficcare a forza nel terreno duro e sassoso del Monte, me ne guarderò bene dal prendermela per le contumelie e gli accidenti che mi tireranno dietro.
L'arrivo al Monte dei primi concorrenti è previsto per le ore 9.00. Spero che Martina vestirà ancora i panni della prof. di greco per gestire le due centinaia di ragazzini già iscritti in pre-iscrizione.

Domenica grande appuntamento a Monteferrato per la Coppa Italia: H40 anche questa volta. Ho dato una occhiata rapidissima alle liste di partenza e punto decisamente a conquistare un franco e onesto 17esimo posto in classifica finale (su 25 partenti). Se questo accadrà oppure no, lo vedremo. Vorrei però ritrovare ancora qualche sensazione positiva dal mio orienteering, messo a dura prova nelle ultime gare: l'aut-o-stima è in fase calante e la panza è tornata ad essere in fase crescente! Accolgo l'invito di SuperLau e spero promitto iuro (che vogliono tutti quanti l'infinito futuro...) che mai poi mai dirò della gara di Prato "se non sbagliavo, vincevo io", in quanto a far ridere il prossimo ci sono altri ben più bravi di me.

Chissà come mai ho citato sia la "prof di greco" sia i "verbi latini"... sarà ancora l'influsso del pezzo che ho scritto per... per... per... per non si sa ancora cosa? Vorrà dire che se quei pensieri non vedranno la luce sulle pagine per le quali erano stati pensati, li ospiterò in questo blog a partire dall'inizio di maggio. Tremate tutti! Questa volta Stegal67 si è scatenato... ancora qualche colpo del genere e mi esibirò in versione tutta verde "Incredibile Hulk".

Tuesday, April 03, 2007

Il sonno dell’orienteering genera cappelle mostruose

Non saprei veramente in che altro modo giudicare il pessimo week-end (orientisticamente parlando) passato tra l’alto luganese (o basso Bellinzonese) e l’alto pordenonese (o basso qualcos’altro). Indubbiamente, il mio orienteering sta regredendo a vista d’occhio... oppure sta cambiando la mia personale fiducia nelle cose che faccio. O, meglio ancora, mi sembra di esser tornato ai tempi dell’HC, quando se le cose che vedevo in gara non tornavano con le mie aspettative... era colpa del terreno della carta della bussola della vegetazione cambiata! E non della mia testa. Dove si può andare nell’orienteering senza testa? Non molto lontano, direi. Oppure, molto lontano (in termini di strada percorsa).
Cominciamo da sabato.
Sfruttando la mia posizione di maschio dominante dell’ufficio, riesco a garantirmi una mattinata libera dal lavoro; mi presenterò in ufficio nel pomeriggio, dopo la gara di Giubiasco, o Scarpapé (il ritrovo però è a Giubiasco). Le premesse non sono sensazionali: 4,8 km + 320 di dislivello non sono esattamente il mio terreno preferito! Già appena fuori dal ritrovo, all’inizio dei 45 minuti di salita per la partenza, una signora che sta innaffiando dei bellissimi tulipani mi chiede cosa ci faccia lì tutta quella gente. Rispondo “C’è una gara di orienteering a Scarpapé”. La risposta è gelante: “Scarpapé? Durissima! Tutta salita”. Si sale già per andare alla partenza, passando per l’arrivo. Prima lanterna in salita in mezzo alle rocce e roccette cercando di entrare in carta, arrivo sul punto una curva troppo alto ma mi dico che sto andando bene.
Secondo punto, breve salita e poi tratta lunga in costa. Va tutto secondo i piani fino a che arrivo a 5 metri dal punto: un sasso 0\0,5m con la lanterna nascosta. Non vedo il punto, il sasso è in una pietraia, ed immediatamente penso di essere nel posto sbagliato. Finisco così per vagare in zona per qualche minuto buon prima di tornare nello STESSO IDENTICO punto... faccio due metri in avanti e vedo punto e lanterna! La 3 non è, a questo punto, una passeggiata di salute, con il morale già abbastanza a terra e una tratta che prevede il mega aggiramento del mega avvallamento\scarpata con mega torrente annesso. Prendo la traccia che mi dovrebbe portare in zona punto e arrivo ai due ruderi che mi danno il punto d’atttacco... solo che la traccia che ho preso non è quella giusta (non è segnata in carta ma avrei dovuto accorgermene) ma porta lo stesso a due ruderi, che però solo ALTRI DUE RUDERI, quindi sono nel punto sbagliato per attaccare il punto! Lì in giro c’è anche Gigi Pedrini, ma si rilocalizza subito e parte deciso, io invece faccio un po’ su e giù per la montagna prima di... rilocalizzarmi??? E come faccio? Vedo passare una tuta O92 (atleta che non conosco) ma quelle tute sono una sicurezza, e giocano pure in casa, e quindi decido che la direzione al punto è quella indicatami da questa tuta che si allontana all’orizzonte... e così infatti è! La 5 mi da qualche problema in una zona iper dettagliatissima, finisco lungo e poi corto e poi per approssimazioni successive trovo il punto. Tutto ok, lento ma abbastanza preciso fino alla 9, dalla quale esco in direzione 11! Trovo senza particolari problemi la 11, vado alla 12, e solo a metà strada mi accorgo che nella numerazione progressiva ho ovviamente saltato la 10! Torno sui miei passi, sconsolato e affranto e nel frattempo vengo recuperato da un trenino di (apparenti) H40 con i quali bene o male finisco per fare le successive tratte fin quasi al traguardo. Tempo finale pessimo, morale desolatamente basso.

Ma finalmente si arriva a domenica.
Esordio ufficiale in H40 in Coppa Italia ad Aviano. Torno nel pordenonese dopo esserci stato per la prima volta venerdì, due giorni prima, per lavoro. Forse la mia testa in questi spostamenti tra Torino, Milano, Pordenone, Ticino e ancora Pordenone è rimasta un passo indietro. Dopo essere andato alla partenza in compagnia del grandissimo Oleg (che mi ha evidentemente preso in simpatia e vuole sapere tutto della gara di Scarpapé), la mia partenza è tragica: ci sono due scelte, alto o basso rispetto al punto, giacché in mezzo c’è un muro di verde bello fitto. Scelta mia? Dritto in mezzo, a fare inutilmente il bulldozer... inutile dire che tra perdite di tempo, velocità, aggiramenti di rovi veramente duri ecc.ecc. perdo una quantità di tempo assurda. Sbucare nel praro con la 1 e vedere Sacchet (che partiva 4 minuti dietro) che ha già punzonato e sta scollinando, Pelessoni (che partiva 2 minuti dietro) che ha già punzonato e fa il punto per la 2 non è il massimo per il morale. Cerco di fare del mio meglio sulla 2, e sulla 3, poi sulla 4 torna prepotente il sonno della ragione: dritto al punto, a leggere tutto quanto c’è sul greto del torrente, vedo Sacchet uscire dal punto, mi ci fiondo, controllo il codice sulla stazione... 76.. non è il mio, io cerco la 77! Mannaggia, dove sono finito? Sarà qui in zona... nel frattempo altri arrivano e punzonano, io faccio il punto. Tornano le rocce, torna l’avvallamento, torna la vegetazione... ricontrollo la descrizione... 76!!! Era la mia. Due minuti buttati al vento. 5 6 7 8 e 9 le ho fatte mediamente bene, a riprendere il gruppetto che nel frattempo si era portato avanti. Gruppetto che sceglie per la 10 il giro largo sul sentiero. Io ed un altro veneto ci buttiamo in mezzo, a seguire tracce e sentieri, a bucare duri e puri il verdone. Passa Anuchkin veloce come il vento e ci da il ritmo per continuare a spingere sul sentiero, finché nella zona dettagliata di buche e cocuzzoli si arriva al punto. Si punzona... e chi sbuca dal basso? Ancora Sacchet con Bussi! Ripreso (lui in realtà aveva dimenticato la 10... mi ricorda qualcosa :-) qualcosa che ho fatto a Giubiasco). Sacchet è un treno perfetto per la 11, anche se si allontana rapidissimo, e per la 12 basta arrivare sui prati e trovare il punto. Ai prati, allora, si sbuca sul giallo e tutti si buttano a sinistra. Ed io? A destra!!! Perchè vedo in fondo un nastro bianco e mi convinco, anche se la bussola dice il contrario, che è il rettilineo di arrivo e quindi devo spingermi a destra e poi ancora a destra e poi ancora a destra... meno male che poi il pratone finisce lasciandomi lì come un fesso a capire il mio madornale errore. Finalmente rinsavisco mentre sento Isella che annuncia l’arrivo di Sacchet, arrivo sulla 12 e spingo per l’arrivo, veramente incavolato con me stesso.
Quando il rilievo cronometrico dive che il mio è il terzo parziale di quel momento (decimo finale) non sono nemmeno felice: ho cappellato in un modo impossibile, con la testa non ci sono più, e più che alla gara che a tratti ho fatto benino penso alla occasione persa. Solo di cappelle veramente madornali (non di errori di orienteering, proprio vere cappelle) 4 minuti li ho buttati via tutti. Sarebbe bastato poco per salire di qualche posizione. E invece...
Non mi resta che complimentarmi con Marco per la sua vittoria in H40, con Oscar che mi precede di 3 posizioni e quindi ho deciso che farà lui lo staffettone\lettòne dell’UL agli italiani, con Lucia per la sua altrettanto vittoriosa gara in D50, con Angelo che in H45 sale sul podio e con Roberta che è quinta in D35 ad un passo dal quarto posto, ma era partita molto bene davanti alle altoatesine Anuchkina a parte). Io non so dove ho lasciato la testa. Se qualcuno la ritrova potrebbe cortesemente riportarmela? Non posso farne a meno in gara, nemmeno se decido di tornare in HB!

Comunque ho preso alcune decisioni... orientistiche. Vedremo se riuscirò a metterle in pratica.